SCENARIO POLITICO/NORMATIVO: una notizia da segnalare dai #Tribunali italiani, sulla spesa dei fondi UE per la promozione del vino italiano all’estero: non cala la tensione dopo i 13 ricorsi al Tar sulla prima graduatoria nazionale e i tentativi del Mipaaf di superare l’empasse, i 102 milioni restano bloccati. A settembre, in seguito alle prime contestazioni delle cantine escluse, il Mipaaf aveva rivisto la graduatoria degli assegnatari e a fine 2016 aveva lanciato un nuovo bando nel quale recuperare gli esclusi. Oggetto dei ricorsi di ottobre era stata la definizione di un “nuovo beneficiario” al quale garantire una priorità nell’accesso ai fondi, priorità che non sarebbe stata rispettata però nella prima graduatoria predisposta. Da qui i ricorsi e la revisione della graduatoria in attesa del pronunciamento di merito del Tar atteso per il prossimo 21 marzo.
Sul fronte normativo, diverse sono le #leggi nazionali e europee e gli #accordi internazionali che incidono sulle Indicazioni Geografiche: è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 gennaio, diventando così legge dello Stato, il Decreto Interministeriale – Ministero delle politiche agricole e Ministero dello Sviluppo Economico – che dal prossimo 19 aprile renderà obbligatoria l’indicazione dell’origine della materia prima per il latte e i prodotti caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011. Partito ufficialmente il 1° gennaio il registro Sian del prodotti vitivinicoli, ai termine di un ultimo periodo di proroga, richiesto dalla filiera vitivinicola, che ha consentito agli operatori di poter testare lo strumento telematico anche durante il periodo vendemmiale. Tuttavia, accanto al giro di boa, è stato previsto un ulteriore periodo transitorio che consentirebbe di accompagnare la filiera nelle prime fasi di applicazione del registro telematico: fino al 30 aprile 2017 infatti gli addetti ai lavori potranno giustificare le operazioni non registrate on-line attraverso documenti cartacei. Di gennaio la notizia che al Prosciutto di Parma DOP sarà riconosciuto in Giappone lo status di prodotto a IG: la decisione da parte del Ministero dell’Agricoltura giapponese è attesa per maggio prossimo, mentre il 7 marzo scadranno i termini per presentare eventuali opposizioni alla richiesta. Con questo riconoscimento verrebbe superata la necessità del rinnovo decennale della marca, anche se il vero vantaggio verrebbe però dal fatto che, se riconosciuta, l’IG farebbe ricadere sul Ministero dell’Agricoltura giapponese l’onere della tutela e dell’azione nei confronti d’eventuali usurpatori. Sul fronte Consorzi primo via libera per l’oro nero di Modica, poiché il dipartimento regionale agricoltura ha espresso parere favorevole sull’istanza di riconoscimento della denominazione Cioccolato di Modica IGP. Adesso la parola passa al Mipaaf che dovrà fornire parere di legittimità. Per la Pera dell’Emilia IGP è invece in corso di approvazione il nuovo disciplinare, mentre per l’Asti DOP continua l’iter per la modifica del disciplinare presentata dalla Regione Piemonte lo scorso dicembre, al fine di inserire la versione “secca” dell’Asti DOP. Riguardo gli accordi internazionali, nel biennio 2015-2016, per il complessivo Piano Straordinario per il made in Italy lanciato da ICE, il plafond è stato di circa 200 milioni di euro l’anno, e ai soli interventi dedicati al Nord America sono andati 103 milioni: il 92% agli Usa e l’8% al Canada. I dati di gennaio parlano di ben 196 aziende italiane che sono divenute nuovi fornitori delle GDO Usa (+56%) e 818 nuovi prodotti (+38%) sono entrati stabilmente sugli scaffali delle catene di distribuzione americana. Un percorso di promozione per far comprendere appieno la qualità italiana con il logo The Extraordinary Italian Taste – anche sui social media, eventi, presentazioni e cookingshow, realizzati su un totale di 841 punti vendita delle catene di distribuzione.
Sul fronte #contraffazione da segnalare che circa 6.000 articoli con il marchio del Consorzio di tutela Chianti Classico DOP sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Siena. L’operazione, denominata “Gallo Nero”, è stata avviata a maggio scorso, e a gennaio, dopo nove mesi di indagine, è stata interrotta una rete che distribuiva materiale contraffatto. Gli inquirenti sono partiti da un commerciante del centro storico di San Gimignano che vendeva souvenir del Chianti Classico DOP, spostando quindi l’attenzione a Siena, dove è stato localizzato il grossista, e successivamente a Firenze e Roma, città che ospitavano rispettivamente un distributore e un produttore della merce incriminata. Il Mipaaf ha tracciato il bilancio delle operazioni svolte nello scorso anno dai propri organismi di controllo: un’azione che nel complesso ha portato a effettuare oltre 160mila controlli, di cui più di 1.500 sul web, per un valore complessivo di oltre 36 milioni di euro di sequestri nell’agroalimentare italiano e più di 6mila sanzioni; con la tutela «ex officio», delle DOP IGP comunitarie sono stati esaminati 240 casi che hanno permesso di far togliere dagli scaffali in molti Paesi d’Europa falsi prosciutti, formaggi, oli extra vergini di oliva, vini e aceti a denominazione.
AGGIORNAMENTI GURI E GUUE: In merito alle nuove #registrazioni 2 prodotti italiani sono stati iscritti (Olio di Calabria IGP e Oliva di Gaeta DOP), mentre nella Gazzetta Italiana il London Cure Smoked Salmon IGP ha pubblicato la domande di registrazione. Nella GUUE 5 prodotti stranieri hanno pubblicato domanda di registrazione e 3 sono stati iscritti (Raclette de Savoie IGP, Miel Villercas-Ibores DOP e Brillat Savarin IGP). L’Australia ha presentato una richiesta di #protezionetransitoria nell’Unione Europea per quattro IG Protette. Riguardo ai #consorzi confermato l’incarico a 4 organismi italiani; è stata fatta un’integrazione del decreto di riconoscimento del Consorzio Terre di Offida DOP e approvate le modifiche allo statuto per il Consorzio di tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia DOP, mentre non è stato sospeso nessun Consorzio dal proprio incarico di rappresentanza. Relativamente ai #disciplinari sono state avanzate 2 proposte di modifica (Grana Padano DOP e Terre Siciliane IGP) e pubblicate 4 domande di modifica nella GUUE; modificati 3 disciplinari (Pomodoro di Pachino IGP, Ossau-Iraty DOP, Pomme de terre de l’île de Ré DOP) e approvate 2 modifiche (Foin de Crau DOP e Speck Alto Adige IGP).
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