I dati dell’ultimo trimestre del 2016 elaborati dal Crefis mostrano risultati positivi per il Prosciutto di Parma DOP: la redditività in fase di stagionatura mostra miglioramenti rispetto al 2015 per i mesi di ottobre (+7,1%), novembre (+6,9%) e dicembre (+7,5%), mentre i risultati legati alla redditività della stagionatura dei prosciutti generici sono pressoché stabili per i mesi di ottobre e novembre, e mostrano un calo rispetto al 2015 nel mese di dicembre. Ne risulta che alla fine del 2016 la redditività del Prosciutto di Parma DOP pesante è rimasto a un livello ben più elevato (+ 18%) rispetto all’omologo dato calcolato per le produzioni non tipiche: un fattore sempre importante per valutare la salute della filiera.
Più a monte nella filiera, nella fase di macellazione, troviamo segnali discontinui: in particolare il dato tendenziale mostra che per l’intero ultimo trimestre del 2016 è costantemente calato chiudendo a -18% per cento a dicembre 2016 rispetto all’anno precedente. Un risultato negativo – questo dei macellatori – che in termini generali, nell’ultimo trimestre dell’anno, si spiega in buona parte con il doppio effetto di costi in aumento (prezzi dei suini da macello) e ricavi in discesa (prezzi dei tagli freschi).
Fonte: FOOD