Il trend si conferma positivo anche nel 2016. Gli Agnelli di Sardegna IGP hanno fatto un ulteriore balzo in avanti nell’ultimo anno, aumentando del +16%, 105mila in più. Un dato in linea con gli ultimi anni: gli agnelli certificati sono passati dai 650mila del 2015 ai 755mila del 2016. Una crescita costante: nel 2011 erano 138mila, nel 2012 346mila, nel 2013 506mila e nel 2014 570mila. Numeri importanti che consentono di tutelare il lavoro dei pastori e i consumatori che possono scegliere consapevolmente grazie ad una etichetta che permettere di riconoscere un Agnello Sardo nato, allevato e macellato in Sardegna, come impone il disciplinare di produzione del Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna IGP.
I dati arrivano dagli organismi di controllo Agris e Ineq. «La crescita dell’Agnello di Sardegna IGP è una notizia positiva e dobbiamo puntare alla certificazione del 100% degli agnelli nati da pecore di razza sarda commenta il presidente del Consorzio, Battista Cualbu -. Non siamo soddisfatti del prezzo pagato al pastore e siamo impegnati in una serie di indagini di mercato. Avremo anche un agente vigilatore in pianta stabile e risorse da destinare alla promozione. A breve parteciperemo alla fiera Tuttofood di Milano, a maggio. Per questo lavoriamo in totale trasparenza, continua il presidente -. I dati sui capi certificati sono pubblici e si possono consultare nel sito del Consorzio. È la base per ascoltare tutti, per fare squadra e programmare con tutta la filiera «I dati di Agris e Ineq – ricorda la direttrice del Contas dando una informazione di servizio ai soci del Consorzio – sono quelli ufficiali che determineranno l’erogazione del premio accoppiato. Per questo è fondamentale che i soci verifichino attraverso il sito del Consorzio o quello di Ineq eventuali errori di registrazione che potrebbero comportare l’erogazione di premi comunitari non corretti. In questo caso dovranno chiedere la correzione entro e non oltre il 15 marzo prossimo».
Fonte: La Nuova di Sardegna