Nei 129 caseifici del Consorzio di tutela del Grana Padano nel 2016 è stato lavorato circa il 30% del latte italiano, in gran parte destinato alla produzione di oltre 4 milioni 850mila forme del prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo. Mantova si è confermata leader, davanti a Brescia e a Cremona, con 1.422.528 forme, pari al 29,3% del totale e con un aumento di 5.612 rispetto al 2015. I dati arrivano a tre settimane dall’assemblea del 21 aprile.
«Quella del 2016 è stata un’annata partita con difficoltà per tutto il settore lattiero caseario italiano a causa delle maxi-produzioni di latte europee ed in minor misura anche italiane spiega il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni – Le conseguenze? Prezzi alla stalla bassissimi e l’impossibilità dei caseifici di vendere latte fuori dal circuito Grana Padano. Le maxi-produzioni di Grana Padano hanno quindi causato un ribasso dei prezzi all’ingrosso». La situazione è cambiata profondamente a fine estate. I contributi europei alla riduzione produttiva delle stalle, adottati in misura rilevante nel Nord Europa, hanno cancellato gli esuberi – affermaBemi – I prezzi sono tornati a livelli normali e anche il Grana Padano DOP, riducendo le eccedenze produttive dei primi mesi del 2016, ne ha beneficiato chiudendo l’anno molto bene».
Berni definisce quindi il 2016 «un anno tutto sommato discreto per il Grana Padano», con un giudizio motivato proprio dal trend nella provincia leader nella produzione: «Ad esempio i dividendi delle cooperative mantovane sono buoni e assai superiori alla media del prezzo del latte pagato alla stalla alle aziende zootecniche che vendono il latte. Ma anche per quest’ultime gli ultimi mesi del 2016 e i primi tre del 2017 hanno raddrizzato un’annata che fino a tutto agosto appariva molto negativa».
Il 2017 si è però aperto con quotazioni all’ingrosso in calo sulle principali piazze, come Mantova. «E una situazione strana da decifrare – commenta Berni – Le quotazioni all’ingrosso si sono ridimensionate visibilmente nelle ultime settimane nonostante i consumi stiano andando decisamente bene. Addirittura in febbraio in Italia abbiamo avuto un boom di vendite con un +10% rispetto al febbraio 2016. Il grattugiato è cresciuto nei due mesi gennaio e febbraio del +7% e visto che si grattugia per evadere ordini e non per fare scorte anche questo dato è assai positivo. Ormai oltre il 25% del totale viene grattugiato in buste, molto apprezzate dai consumatori. Insomma sono tutti segnali che non giustificherebbero il ridimensionamento dei listini. Luci intense invece illuminano i mercati esteri: «Con il +7% del 2016 abbiamo raggiunto quota 38% del totale e il Grana Padano DOP si conferma la DOP più venduta al mondo – sottolinea il direttore del Consorzio – E sull’export continuiamo a puntare».
Fonte: La Gazzetta di Mantova