A un certo punto di vista la Toscana è proprio il paese della cuccagna. Basta dare un’occhiata alle statistiche di Fondazione Qualivita per rendersene contro. In Italia ci sono 853 prodotti a marchio DOP (Denominazione di origine protetta), IGP (Indicazione geografica protetta), STG (Specialità tradizionale garantita) e Ig (Indicazione geografica). E di questi 93 sono toscani. Oltre il 10%, più di qualunque altra regione. Il Piemonte ne ha 87, la Lombardia 81, l’Emilia Romagna 77 e il Lazio 67. Insomma, a ben guardare questa è davvero la regione della qualità certificata. A fare da traino, anche in questo settore, è il vino che ha ben 58 etichette con il marchio DOP. Poi c’è il cibo, naturalmente, che ne ha 33 e il reparto dei liquori che ne conta 2. Un universo vasto e variegato che mette al Toscana al centro dell’economia a marchio in Europa, l’unica garanzia per le aziende produttrici per difendersi dai “falsi” che invadono il mercato.
In questo quadro spiccano due Consorzi, quello della Finocchiona IGP (il marchio IGP è arrivato nel 2015) e quello del Prosciutto Toscano DOP. Per la Finocchiona il 2016 è stato un anno molto interessante, in cui sono stati prodotti oltre l milione e 400mila chili, pari a più di 610mila “pezzi” e circa l milione e 200mila vaschette di prodotto affettato confezionate. Il valore, calcolato sul prodotto certificato, è di quasi 7milioni e 800mila euro alla produzione e di oltre 13 milioni e mezzo alla vendita. Va bene anche il Prosciutto Toscano DOP (i dati sono del 2015, quelli del 2016 non sono ancora arrivati), che conquista il mercato estero e si attesta come terzo produttore a livello nazionale, con una produzione di circa 400mila cosce, per un valore al consumo-di circa70 milioni di euro. Quasi 3 milioni e mezzo le vaschette di affettato: con 3.448.000 pezzi, il comparto del preconfezionato ha registrato il massimo livello di produzione, in crescita del 8,3% rispetto al 2014.
Fonte: la Repubblica