Gelo e grandine mettono in ginocchio i vigneti italiani. La coda di inverno, a primavera inoltrata, registrata nei giorni scorsi ha provocato danni ingenti nei vigneti in particolare nelle regioni settentrionali. Dalla Valle d’Aosta al Piemonte dalla Lombardia al Veneto fino e al Friuli Venezia Giulia l’intera dorsale alpina ha riportato pesanti conseguenze per il brusco calo delle temperature generato dall’ondata di aria fredda proveniente dal Nord Europa.
«Di fronte a un brusco calo delle temperature fino a 5 o 6 gradi sottozero in piena primavera – ha commentato il presidente dell’Assoenologi (l’associazione degli enologi ed enotecnici italiani) Riccardo Cotarella – da un punto di vista agronomico non c’è rimedio. In molte zone si parla di cali della produzione fino al 5o-6o%, e trattandosi di zone dove si realizzano prodotti di pregio, dal Piemonte alla Franciacorta fino al Friuli Venezia Giulia, si fa presto ad arrivare a milioni di danni».
Tra le aree più colpite c’è ad esempio la Franciacorta DOP (Brescia) coni vigneti di Pinot nero e Chardonnay dai quali si produce il famoso spumante Docg. «Nella Franciacorta – spiega Stefano Capelli, direttore tecnico del brand Ca’ del Bosco – è compromesso il 50% della produzione. Ad essere colpite sono in particolare le aree dei fondovalle e di pianura mentre in molti casi man mano che si sale in collina i danni risultano minori. «Questo perché solo la ventilazione riesce a contenere i danni delle gelate spiega ancora Cotarella – . Così i vigneti posti più in alto emaggiormente esposti ai venti hanno fronteggiato meglio l’ondata di maltempo primaverile».
«Purtroppo-aggiunge Davide Ferrarese, agrotecnico del Consorzio del Gavi DOP in Piemonte – anche il nostro territorio è stato colpito da quello che resta un evento eccezionale: non ricordiamo annate recenti in cui si sono registrati tre giorni di temperature sottozero nella seconda metà di aprile. Ma prima di fare una stima dei danni occorre attendere qualche giorno e vedere la reazione delle piante che potrebbero germogliare di nuovo contribuendo a limitare le difficoltà».
Difficoltà che non hanno toccato solo il Nord. Nei vigneti toscani Confagricoltura stima danni per 20 milioni e pesanti conseguenze sono state registrate anche in Sardegna. «Nel Nord dell’Isola- spiega il direttore della Cantina di Gallura, Dino Addis – nei giorni scorsi le temperature sono scese fino a5 gradi sottozero e la grandine ha colpito i vigneti nelle aree di Berchidda, Monti, Tempio Pausania, Luras e Arzachena. In molti casi le piante avevano già germogliato e per questo prevedo una riduzione della nostra produzione almeno del 20-30 per cento».
Fonte: Il Sole 24 Ore