I vertici del Consorzio di tutela del Prosciutto di Parma DOP incrociano le dita nella speranza di non incappare nei dazi doganali minacciati dal presidente USA Donald Trump e intanto si godono un 2016 all’insegna della crescita. E un consuntivo d’annata decisamente positivo quello reso noto dall’ente di tutela del più famoso prosciutto italiano DOP: l’anno scorso la produzione ha toccato 8,7 milioni di cosce stagionate (+2,8%), mentre l’export ha superato quota 2,75 milioni (+1,2%), per un valore di circa 280 milioni di euro. “Nonostante il persistente calo dei consumi di carni e salumi in Italia – spiega il Consorzio in una nota – il 2016 è stato un anno positivo grazie soprattutto al ritrovato equilibrio tra domanda e offerta che ha contribuito da un lato a una drastica riduzione delle giacenze di magazzino e dall’altra a una ripresa dei prezzi”.
A contribuire in uguale misura all’aumento dell’export sono stati sia i mercati comunitari, sia quelli extra UE, con gli USA che si confermano il primo Paese estero di destinazione del Parma, con oltre 620.000 pezzi esportati nel 2016 (+7%), davanti a Francia (475.000, +4,7%) e Germania (470.000; +3%), un po’ in sofferenza invece Belgio, Canada, e Giappone.
Tra i mercati emergenti bene la Cina e il Brasile. In leggera flessione, invece, le vendite del preaffettato in vaschette (-0,9%), soprattutto a causa del trend negativo ciel meicato interno, che assorbe comunque poco meno di un quarto della produzione totale di circa 80 milioni di confezioni.
Fonte: l’Informatore Agrario