Il futuro delle viti in collina? In mano a bracci meccanici dotati di sensori ottici. Ma anche a strumenti in grado di nebulizzare fitofarmarci senza disperderli. Non c’è altra via per rendere la miniera d’oro dei filari del Prosecco sempre più sostenibile e meno schiava di pesticidi e diserbanti. Almeno secondo i Consorzi di Tutela Prosecco DOC, Asolo Montello Prosecco DOP e Conegliano Valdobbiadene DOP, nonché Condifesa Treviso, l’associazione che si occupa di proteggere le attività agricole del territorio.
Eppure c’è chi vede nella meccanizzazione spinta un pericolo. L’affondo viene dal consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni, dopo l’ok della Terza Commissione alla delibera di Palazzo Balbi che stanzia 16,2 milioni di euro (fondi in gran parte comunitari) per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. «Così il territorio diventa una monocultura ad altissimo impatto, vista la pioggia di contributi per far fuori i vecchi vigneti e favorire la meccanizzazione – tuona – E una perdita di cultura rurale e biodiversità». Niente di più errato secondo Filippo Codato, direttore di Condifesa Treviso. «Riconvertire aree prossime all’esaurimento è necessario per il mercato – spiega – e la meccanizzazione è la forma più concreta di sostenibilità».
Gli esempi verranno illustrati a «Vite in campo», una due giorni organizzata a Conegliano e Susegana il 26 e 27 maggio: in programma dimostrazioni pratiche di robot in grado di agire sottofila sostituendo i diserbanti, e di «macchine a recupero», che grazie all’uso di pareti assorbenti riducono la dispersione di fitofarmaci, dimezzandone il consumo. Strumenti già usati in pianura, ma costosi e non utilizzabili in pendenza. La novità sta proprio in macchinari da testare anche in collina, e con spese molto più contenute, per favorirne l’acquisto. D’altronde, la sostenibilità è un fattore chiave per garantire l’immagine del Prosecco: domani parte la campagna per sostenere la candidatura dell’area Conegliano Valdobbiadene a Patrimonio dell’Umanità Unesco. A Miane Luca Zaia consegnerà ai 28 sindaci del territorio la bandiera con il logo della candidatura ed una copia del dossier che verrà valutato prima della decisione, nel luglio 2018.
Fonte: Corriere del Veneto