II Provolone Valpadana DOP seduce gli Usa con l’happy hour all’italiana. Accordo tra Consorzio Provolone Valpadana DOP , Consorzio per la Tutela dell’Asti DOP e Ivsi, per una promozione a tridente negli States, finanziata dall’Unione Europea. L’unione fa la forza, anche sul mercato americano. “E quindi, per conquistare i consumatori degli Stati Uniti, abbiamo pensato di unire le nostro forze con quelle di altri due prodotti italiani tipici e promuoversi tutti insieme negli States, con quel che insieme rappresentiamo di più invitante: l’aperitivo tipico italiano!” parola di Libero Stradiotti, Presidente del Consorzio Tutela Provolone Valpadana DOP , che ha messo in atto un piano di promozione senza precedenti.
“Il concetto è chiaro: Provolone Valpadana DOP, salumi e vino italiano sono i tre jolly dell’aperitivo italiano, della happy hour tricolore, e sono perfetti per sfondare negli Stati Uniti – spiega – così, con il Consorzio per la Tutela dell’Asti e l’istituto Valorizzazione Salumi Italiani (lvsi), abbiamo costituito un’Associazione temporanea d’impresa e sfruttando i fondi europei andremo a sviluppare una campagna di promozione di questi prodotti che partirà a settembre e andrà avanti per tre anni”. “Un’agenzia specializzata ci affiancherà anche in un percorso di comunicazione, con tv, radio, giornali, eventi – continua Stradiotti – offriremo degustazioni, dove sarà presente il nostro Provolone Valpadana DOP a cubetti, studiate al meglio per colpire il gusto di distributori e buyer, ma anche di consumatori e critici gastronomici. Ci presenteremo con la credibilità dei prodotti italiani ma anche con la forza dell’Unione Europea. Abbiamo ancora alcuni dettagli da stabilire, ma siano certi di essere sulla strada giusta”. Insomma, l’happy hour all’italiana va a sedurre gli Stati Uniti: e lo fa puntando su prodotti semplici ma anche per questo perfetti per í palati americani. “E lo facciano in chiave europea – conclude il presidente – seguendo le indicazioni del ministro Calenda il quale dice cose giuste, secondo noi, anche in merito alla nostra possibilità di dare valore aggiunto prezioso e ‘italiano’ al latte importato da altri paesi europei, purchè naturalmente identificato!”.
Fonte: Economy