Valorizzare il Pinot Grigio del triveneto con politiche di promozione comuni e un concetto più ampio di sostenibilità, che tocchi gli aspetti economici e sociali. Questi gli obiettivi del Consorzio “Delle Venezie” DOP
Più di 23mila ettari (per l’esattezza 23.374). È testa a testa tra il Consorzio di tutela DOP dei vini delle Venezie e quello del Prosecco DOP (23.297 ha) per il record delle superfici assoggettate. Tredici le province coperte dal primo (la provincia autonoma di Trento, quattro friulane e otto venete); nove per il secondo (da Vicenza verso est fino a Trieste): tre amministrazioni regionali contro due, areali di produzione differenziati tra montagna, media collina e pianura a confronto con un assetto pedoclimatico variegato ma sicura mente più ornogeneu.
ll “Delle Venezie” è l’ultimo nato dei consorzi tra le super-DOP italiane. Dall’inizio del 2017 la nascita del nuovo Consorzio di Tutela mette a frutto, per l’appunto, la realizzazione di una lunga mediazione che ha garantito t’incontro tra la volontà di tre Regioni come Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino di aggregarsi in un unico territorio per salvaguardare il patrimonio enologico di pregio legato a un monovitigno: il Pinot Grigio. Il percorso che ha portalo alla formazione della super-DOP è durato due anni ed è stato roso possibile dal lavoro e dalla capacità di mediazione dell’Ats, Associazione temporanea di scopo costituita ad hoc, presieduta da Albino Armani, storico produttore a Dolcè (Vr). Armani è stato confermato alla guida nel neoconsorzio.
Messo nero su bianco il disciplinare di produzione, grazie a un meticoloso lavoro di tessitura delle diverse esigenze, ora il novello Consorzio si trova però a doversi barcamenare tra le marcate differenze nelle interpretazioni regionali dell’ocm vino, in particolare relativamente alle autorizzazioni d’impianto. E soprattutto ad affrontare tre diversi orientamenti regionali riguardo al tema della sostenibilità.
Il Prosecco DOP ha affrontato la questione di petto. L’Assemblea dei soci ha infatti deciso recentemente di appoggiare lo stretto protocollo di sosteniblità proposto dal presidente Stefano Zanette che prevede l’eliminazione obbligatoria dalla campagna viticola 2018 di alcuni agrofarmaci tra i più utilizzati in vigneto come il diserbante glifosate e i fungicidi ditiocarbammati mancozeb e foipet. “Per il Delle Venezie invece – commenta Armani – nessuna fuga in avanti: siamo una realtà appena nata, dobbiamo fare i conti con una forte variabilità territoriale e forti differenze nelle interpretazioni regionali”. Il Consorzio raggruppa infatti esperienze e sensibilità diverse, compresa una fetta di produttori che aderiscono ai disciplinari di biologico e biodinamico.
“Abbiamo incontrato le Regioni – spiega Armani – e chiesto di condividere responsabilità e competenze, evitare di stressare le divergenze territoriali per una problematica che è sempre in forte discussione”. Secondo Armanì occorre però affrontare il tema della sostenibilità con un’ottica più ampia.
Fonte: Terra e vita