Tre milioni e mezzo di ettolitri, un terzo della produzione regionale, per la zona DOP oltre 23 mila ettari, di cui 3.350 entrati in produzione quest’anno. Questi i numeri del “sistema Prosecco DOP” in Veneto, il vino protagonista di questi anni in cui i prezzi dei bianchi volano, sempre più richiesti in Italia e sopratutto all’estero. Che sia una “bolla” destinata a sgonfiarsi lo si vedrà fra qualche anno, intanto i numeri confermano il trend positivo.
Per il Consorzio di Tutela della DOC Prosecco si profila una produzione in linea con la domanda perché l’introduzione dei nuovi vigneti ha bilanciato il calo produttivo previsto per la vendemmia ormai alle porte. Intanto aumentano del 7 per cento gli imbottigliamenti nel primo semestre del 2017 così come cresce l’export, punto di forza del Prosecco DOP. «Il primo quadrimestre segna un incremento complessivo del 6,9 per cento» spiega Stefano Zanette, presidente del Consorzio di Tutela della DOC Prosecco, «in particolare aumentano del 9,6 per cento le esportazioni della versione spumante mentre cala del 6,3 per cento la tipologia frizzante. Questa annata, che al suo debutto aveva suscitato non poche incognite per i viticoltori, si presenta ottimale sul fronte delle condizioni sanitarie del vigneto. Oltre che tra i filari stiamo lavorando anche alla gestione della denominazione. L’introduzione di contratti tipo ci permetterà di migliorare le modalità di immissione sul mercato di vino base atto a essere rivendicato come Prosecco DOP, in modo da ottenere condizioni concorrenziali eque. Orientiamo la produzione sulle aspettative dei consumatori, con particolare riguardo alla qualità e alla protezione dell’ambiente».
Fonte: Il Mattino di Padova