Mettere la tutela delle produzioni ad Indicazione Geografica (IG) nell’agenda politica di ogni Paese per difenderle sia dalle imitazioni sia dalle fake news che circolano in rete. E’ il messaggio che è stato lanciato mercoledì mattina da Bergamo in occasione del “G7 delle Indicazioni Geografiche” Food, Wine e Spirits dove è stato sottoscritto un documento sul valore delle IG.
«Abbiamo voluto portare le politiche sulle IG all’attenzione delle agende politiche di tutti i Paesi. Le produzioni tutelate possono essere una magnifica occasione per i Paesi in via di sviluppo per produrre reddito e frenare l’emigrazione come potrebbe essere il caso del Nord Africa», commenta Mauro Rosati direttore generale della Fondazione Qualivita. Oltre al valore sociale, c’è una importante questione di tutela. «Dobbiamo restituire attenzione ai sistemi di protezione, devono essere trovati accordi bilaterali, non dobbiamo farci sorprendere da azioni come il protezionismo di Trump. Devono essere costruite alleanze anche per anticipare gli effetti dannosi come l’introduzione di eventuali dazi». Fondamentale, poi, è il ruolo che si gioca sul web. «Occorre trasparenza. I domini .wine e .food hanno messo in discussione il mondo delle IG. Occorre attenzione al contenuto di quanto circola su internet, informazioni che possono essere assimilate a vere e proprie fake news con tanto di concorrenza sleale». Questo perché «far passare messaggi sbagliati, fare informazione distorta, danneggia chi produce. Non servono soltanto controlli sugli scaffali, ma anche verifiche sul web e sui social».
L’idea di un documento per la tutela delle IG nasce dalla constatazione della crescita delle produzioni certificate e dal ruolo centrale che queste ricoprono per lo sviluppo delle economie territoriali di tutto il mondo. A livello mondiale, i prodotti tutelati sono 8.500 per un valore stimato di 70 miliardi di dollari, mentre in Europa i prodotti IG sono 3.301 cresciuti del +195% in 20 anni. Una crescita inferiore a quella italiana, dove si è arrivati a 857 prodotti e un +205%. Il valore delle IG made in Italy è di circa 13,8 miliardi di euro con il 21% destinato all’esportazione. «La tutela diventa una questione politica, e già 64 Paesi hanno una legislazione ad hoc per la tutela della IG». Ad organizzare la conferenza sono state Fondazione Qualivita, Aicig, Federdoc, Assodistil, Federdop, Isit, Afidop, OriGIn con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole e la collaborazione del Comune di Bergamo.
Fonte: Italia Oggi
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