La produzione italiana di olio d’oliva 2017-18 farà registrare di certo un progresso rispetto ai minimi dello scorso anno, ma si resta lontani dalla media: è quanto è emerso dall’indagine effettuata dall’osservatorio di mercato del Consorzio Nazionale degli Olivicoltori nell’ultima settimana di settembre, e che prevede una produzione di circa 273mi1a tonnellate il che equivale a un incremento rispetto allo scorso anno di circa il +50% visto che nella campagna olivicola 2016/2017 furono prodotte appena 182.325 tonnellate.
«Il segno positivo – avvertono al Consorzio nazionale olivicoltori – non deve ingannare perché la campagna dello scorso anno, caratterizzata in molte zone da scarica produttiva, è stata tra le peggiori degli ultimi decenni. Il confronto va fatto più con la campagna 2015/2016 quando furono prodotte 474.620 tonnellate. E rispetto a quel dato, la produzione prevista per quest’anno è ancora fortemente negativa in tutte le regioni, segno evidente di come la ripresa definitiva del settore sia ancora lontana».
Entrando nel dettaglio regionale dei dati forniti dal Cno, la Puglia dovrebbe rimanere saldamente la regione leader in Italia con il 55% dell’intera produzione nazionale e con un incremento, rispetto all’anno scorso, del +45% della produzione. Balzo in avanti significativo rispetto al 2016 anche per altre Regioni del Centro e del Sud, come Calabria, Sicilia, Basilicata e Abruzzo, mentre Toscana (-30%) e Umbria (-20%), a causa della carenza idrica, ridurranno di molto la produzione. L’Italia, come già rilevato nei mesi scorsi, resta quindi ben al di sotto del suo potenziale e ai margini del podio della produzione mondiale visto che quest’anno dovrebbe essere anche sopravanzata dalla Grecia come secondo produttore alle spalle della Spagna..
Fonte: Il Sole 24 Ore – Agrisole