Il padrone di casa è il Prosecco DOP. Accanto a sé ha voluto il Grana Padano DOP e il Parmigiano Reggiano DOP, l’Aceto Balsamico di Modena IGP e il Gorgonzola DOP, ma anche amici da tutto il mondo: il messicano Tequila, il distillato peruviano Pisco, il Whisky scozzese e l’olio d’Argan marocchino, il caffè boliviano e la birra bavarese. Ieri pomeriggio a Treviso, a Ca’ dei Carraresi, si sono riuniti per il convegno internazionale delle Indicazioni Geografiche promosso da OriGin che ha messo insieme, in una sola sala, le grandi eccellenze enogastronomiche (e non solo) dei cinque continenti.
Centosessanta delegati provenienti da cinquanta Paesi, dagli Stati Uniti alla Cambogia, hanno trascorso due giorni nella Marca, condividendo buone pratiche di protezione, sostenibilità e interessi collettivi. Ad accogliere gli alti rappresentanti delle DOP e delle IGP era Stefano Zanette, presidente del Consorzio del Prosecco DOP. «Il nostro obiettivo non è solo la lotta alla contraffazione – ha spiegato – ma la tutela del territorio che si traduce in sostenibilità ambientale e paesaggistica, e quindi in bellezza». Le bollicine sono state protagoniste anche del cocktail creato appositamente per l’evento, denominato Jalisco Punch: Tequila, Prosecco, mandarino, zucchero speziato e pompelmo.
E proprio col Tequila è stato siglato un importante gemellaggio per la tutela internazionale. «Un’alleanza – ha detto il presidente del Consorzio messicano Miguel Angel Dominques Morales -, che favorirà lo scambio di esperienze». Così, mentre i pregiati vini veneti e la Vernaccia di San Gimignano DOP dialogavano con un produttore di patate americano, la tutela delle Indicazioni Geografiche è diventata il terreno comune su cui unire le forze: «II sistema di regole costruito a Bruxelles va esportato – ha chiuso Paolo De Castro, vice presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. Dobbiamo lavorare per promuovere accordi bilaterali con ogni singolo. Che questo appuntamento sia avvenuto a Treviso è importante, è la capitale di una delle denominazioni più importanti d’Europa».
Fonte: Corriere del Veneto