II Consorzio Radicchio Rosso di Treviso IGP valuta l’estensione del marchio alla patria del variegato, Castelfranco. II Radicchio Rosso di Treviso IGP tardivo potrà essere coltivato anche a Castelfranco: il consorzio di tutela proporrà al suo consiglio il prossimo 21 novembre l’allargamento del marchio IGP anche nella patria dell’altro radicchio, quello variegato detto appunto di Castelfranco, sempre tutelato.
“II motivo”, spiega il direttore del consorzio di tutela Denis Susanna, “è che vi sono tanti coltivatori della zona che chiedono di certificare le loro attuali produzioni con questo marchio. Questo perché anche la grande distribuzione richiede sempre di più questo “bollino” che garantisce l’origine geografica e il rispetto di un preciso disciplinare. Insomma, avere produzioni IGP fa la differenza, anche sul mercato”.
La possibilità di coltivare tardivo IGP, sempre secondo la proposta del Consorzio, potrebbe essere estesa a tutti i comuni della Castellana. “Un elemento fondamentale per avere l’IGP”, spiega Susanna, “è l’uso di acqua di risorgiva con particolari caratteristiche del terreno, come del resto previsto per il variegato. La strada potrebbe essere in discesa”. Il motivo per cui nel 1996 l’area castellana non è stata compresa nell’IGP è perché all’epoca il tardivo qui non si produceva. Ora invece è diventata la star mondiale degli ortaggi a foglia, con sempre maggiori richieste e di conseguenza con maggiori guadagni. A patto che sia rigorosamente IGP. “In questa stagione appena iniziata abbiamo già avuto richiesta per 400 mila sigilli per confezioni da chilo e mezzo chilogrammo», conclude Susanna, «occorre quindi rispondere al mercato, che però esige garanzie”.
Fonte: La Tribuna di Treviso