Parma sempre più leader nell’agroalimentare, cresce Mantova.
Verona traina con Treviso e Siena il vitivinicolo.
Il Rapporto Ismea-Qualivita riporta l’analisi territoriale degli impatti economici delle produzioni DOP IGP per provincia italiana, che evidenzia un comparto che coinvolge capillarmente tutto il Paese. Per quanto l’impatto del sistema IG risulti concentrato geograficamente – con le prime aree del Nord-Est in cui si trova la maggioranza dei distretti più rilevanti economicamente (58% valore Food, 56% valore Wine), dalla “Food Valley” emiliana al “sistema Prosecco” veneto-friulano – non sono pochi i territori che hanno beneficiato della forte crescita relativa delle proprie filiere di riferimento. Produzioni più piccole, che esprimendo al massimo il proprio potenziale, riescono a trainare il settore agroalimentare di qualità da nord a sud del Paese.
COMPARTO FOOD
Parma si conferma la provincia che maggiormente contribuisce al valore della produzione con 1.45 miliardi di euro (+28%), seguita anche per il 2016 da Modena (583 mln €, -6%). Da segnalare invece la crescita di Mantova che con l’aumento del +81% in valore è la terza provincia italiana per impatto economico con 437 milioni di euro. Seguono nell’ordine le province di Reggio nell’Emilia, Brescia e Udine. Caserta è la prima provincia del Mezzogiorno con i suoi 186 milioni di euro. Per quanto riguarda le variazioni di impatto economico rispetto al 2015 sono da segnalare anche le performance positive delle province di Novara (+296%), Pavia (+119%), Bergamo (+112%), Bologna (+40%) e Salerno (+23%).
COMPARTO WINE
Verona si afferma come prima provincia con 392 milioni di euro di ritorno economico (del vino sfuso) cui seguono Treviso con 324 milioni di euro e Siena con 250 milioni di euro: si confermano così le prime tre province per impatto territoriale del 2015. Ancora province venete nelle posizioni successive con Vicenza (194 mln €) e Padova (166 mln €), che salgono rispettivamente di quattro e dieci posizioni nella graduatoria nazionale. Una posizione più in alto, si conferma, nella “top five”, Cuneo con 189 milioni di euro. Sopra i cento milioni di euro anche le province di Udine e Belluno – che salgono di molte posizioni – e Trento, cui seguono Bolzano (95 mln €) e Asti con (85 mln €). Lecce è la prima provincia del sud Italia con 42 milioni di euro di impatto economico del vino sfuso, seguita da Chieti con 36 milioni di euro.
Fonte: Fondazione Qualivita