Gli ultimi mesi trascorsi, per il Chianti Classico DOP-Gallo Nero, sono stati di forte impegno su diversi fronti. A cominciare dalle attività svolte per la tutela della denominazione, tra le quali spicca la nomina di cinque ambasciatori ad honorem, personaggi di livello internazionale che hanno contribuito a valorizzare la conoscenza della denominazione. Intanto sono andate avanti le pratiche per la candidatura del territorio del Chianti a patrimonio Unesco dell’Umanità e un decreto della Regione firmato il 15 gennaio scorso ha dato il via alla nascita del Distretto Rurale del Chianti.
Accanto alle politiche territoriali e alle attività di tutela della denominazione, l’altra faccia scintillante della medaglia sono le perfomance delle etichette del Chianti Classico DOP sui mercati. Nel 2017, per il terzo anno consecutivo, si sono registrate vendite per oltre 37 milioni di bottiglie di Chianti Classico DOP in tutto il mondo: un traguardo storico per una denominazione che può vantare una crescita del prodotto commercializzato che negli ultimi otto anni – dal 2009, l’anno più buio della crisi mondiale – ha sfiorato il 50%. Gli Usa si confermano al primo posto: una bottiglia su tre di Chianti Classico DOP trova sbocco su questo mercato (33% delle vendite totali, +1% in volume rispetto al 2016). Per il terzo anno consecutivo cresce anche la domanda di Chianti Classico DOP nel mercato interno: in Italia oggi viene venduto il 23% del totale dei vini Chianti Classico DOP commercializzati, confermando il nostro Paese al secondo posto nella graduatoria dei mercati del Gallo Nero.
«Siamo molto soddisfatti dell’affermazione del Chianti Classico DOP sui mercati internazionali – dichiara Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – e del numero di bottiglie vendute in quest’ultimo triennio (oltre 110 milioni), un grande traguardo per la nostra denominazione. Siamo molto contenti anche per la continuazione del trend positivo negli Stati Uniti e per la conferma del mercato canadese e di tutti gli altri mercati storici per i vini del Gallo Nero. Inoltre mi ha piacevolmente sorpreso l’ulteriore crescita registrata in Italia, un risultato che premia il lungo lavoro di rilancio della denominazione svolto negli anni e culminato con l’introduzione della Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico sul mercato dal 2014. Un grande vino che ha qualificato ulteriormente la nostra denominazione e ha riscosso grandi successi in tutto il mondo». Tra le cantine, Ruffino, che dal 2011 è di proprietà della multinazionale americana Constellation Brands, nel 2017 ha celebrato il centoquarantesimo anniversario e rafforzato le già eccellenti performance del 2016 quando il fatturato si chiuse a 98.7 milioni di euro ( Ebit 22%), con una crescita in percentuale complessiva del 7% nell’ultimo, un fatturato pressoché raddoppiato dalla acquisizione da parte americana dell’azienda. La crescita è guidata principalmente dai mercati esteri, che rappresentano oltre il 90%. La produzione totale annua ha superiore le 25 milioni di bottiglie. «La crescita degli ultimi anni – spiega Ruffino – è stata determinata da un lato da innovazione e creazione di nuovi vini ed etichette, come il Prosecco Ruffino e il Rosatello Cuvée Perlage, e dall’altro dal consolidamento della leadership come azienda di vini nata e radicata in Toscana e che come tale ha puntato sui suol Chianti Classico fra cui Riserva Ducale e Riserva Ducale Oro Gran Selezione».
Fonte: La Repubblica
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