” Grana Padano DOP: strategie sostenibili ” è il titolo dell’intervento del presidente del Consorzio Nicola Cesare Baldrighi, intervenuto al Dies Academicus all’Università del Sacro Cuore di Cremona. Come introdotto nel rapporto dell’EEA 1997, Towards ustainable Development for Local Authorities, il termine sostenibilità costituisce la parola-chiave degli anni ’90. Ma, in realtà, sviluppo sostenibile cosa significa? Sostenibile per chi e per che cosa? Secondo la definizione proposta nel rapporto “Our Common Future” pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo in grado di assicurare “il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.
Perciò il concetto di sostenibilità viene collegato alla compatibilità tra sviluppo delle attività economiche e la salvaguardia dell’ambiente. La possibilità quindi di assicurare la soddisfazione dei bisogni essenziali comporta anche la realizzazione di uno sviluppo economico che abbia come finalità principale il rispetto dell’ambiente, ma che allo stesso tempo veda anche i paesi più ricchi adottare processi produttivi e stili di vita compatibili con la capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane e i paesi in via di sviluppo crescere in termini demografici ed economici a ritmi compatibili con l’ecosistema.
“Oggi l’analisi dei problemi ambientali è inseparabile dall’analisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani – afferma Baldrighi – È inoltre nostro compito ricordarci che le crisi economiche internazionali hanno mostrato con crudezza gli effetti nocivi sull’ambiente e sulla natura. Il Santo Padre ci scrive nella stessa Enciclica che “L’ambiente si situa nella logica del ricevere. È un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva “e ci esorta a domandarci “Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?”
Il Consorzio Tutela Grana Padano DOP, che vede coinvolti più di 40.000 addetti, commissionando le ricerche sul tema della sostenibilità ha voluto ribadire l’attenzione alla zona di produzione del formaggio italiano DOP più consumato al mondo. La qualità del Grana Padano DOP è frutto della simbiosi tra i fattori naturali, come clima e territorio e fattori umani, come gli usi, le scelte tecnologiche e la ricerca. La necessità di tutelare anche questo patrimonio tecnico e culturale ha originato nel corso degli anni, diversi studi, come punto di partenza di un programma di miglioramento a favore dell’equilibrio ambientale.
Il primo studio intitolato “Ciclo di vita di 1 kg di Grana Padano DOP‘ è stato effettuato nel 2007 in collaborazione con l’Ente di certificazioni CSQA Certificazioni. I risultati dell’analisi hanno evidenziato come i processi produttivi da cui nasce il Grana Padano DOP, basati su metodi antichi e consolidati, non hanno richiesto l’introduzione di tecnologie dannose per l’ambiente per quanto riguarda l’acidificazione, il photo smog, l’eutrofizzazione e la distruzione della fascia d’ozono. L’analisi è stata condotta su ogni singolo processo del “ciclo di vita” (LCA Life Cycle Assesment) di un kg di prodotto, dalle materie prime, all’uso di risorse energetiche, fino alla produzione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti, elaborati secondo i parametri del Boustead Model.
Fonte: Prima Pagina