Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano DOP: “Puntiamo ad un continuo miglioramento ambientale della filiera”. Il futuro dell’alimentazione e il suo rapporto con l’ambiente saranno al centro del Seed & Chips – Global Food International Summit, in programma dal 7 al 10 maggio prossimi al MICO – Milano Congressi nel capoluogo lombardo.
Il Consorzio Tutela Grana Padano DOP parteciperà all’evento portando la propria esperienza nella sostenibilità ambientale, maturata in oltre un decennio di studi in grado di valutare l’impatto dell’intera filiera produttiva del formaggio a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo, che nel 2017 ha prodotto 4.942.054 forme, delle quali circa 1,8 milioni vendute all’estero.
Il 10 maggio, alle 15,45, la sua attività sarà al centro dell’intervento del prof. Jacopo Famiglietti del Department of Energy del Politecnico di Milano, che parlerà di “Nuove basi per le produzioni di qualità – Conoscersi per migliorare”. A questo tema infatti si ricollega l’importante progetto di ricerca europeo intitolato “The Tough Get Going – “I duri cominciano a giocare”, per promuovere l’utilizzo della metodologia Product Environmental Footprint (PEF) sviluppata dalla Commissione europea per i formaggi a pasta semi dura – dura DOP, e che si basa su un approccio multicriterio per valutare le performance ambientali di prodotto durante il suo ciclo di vita.
Il progetto vede coinvolti importanti istituti di ricerca con capofila proprio il Dipartimento di Energia e il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano con il prof. Motta, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza con il prof. Trevisan, OriGin Onlus Prodotti DOP, con sede in Svizzera, Enersem (Spin off del Politecnico di Milano), Qualivita – Fondazione per la protezione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità -, CNIEL – Centre national Interprofessionnel de l’Economie Laitière (Parigi – Francia). Con loro il Consorzio di tutela Grana Padano DOP, parteciperà con 19 tra caseifici, confezionatori e stagionatori e 68 stalle conferenti alla filiera Grana Padano.
“Per spiegare lo spirito che ci anima, vorrei ricordare le parole di Papa Francesco, quando ci ricorda che “l’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come una delle più irresponsabili della storia, con l’augurio che invece l’umanità degli inizi del XXI secolo, di cui noi facciamo parte, possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità” – spiega il presidente del Consorzio, Nicola Cesare Baldrighi –“Il Consorzio proseguirà quindi sulla strada verso il miglioramento sul piano ambientale con una concreta attività delle nostre imprese e dando ai ricercatori un ruolo preminente facilitando la loro interazione”.
Obiettivi del progetto sono valutazione e riduzione degli impatti ambientali, sviluppando un software, messo a disposizione dei produttori/confezionatori del consorzio e testato su alcuni caseifici per ridurre tempo e risorse nella valutazione e certificazione del ciclo di vita (LCA) dei prodotti con approccio alla valutazione di tutta la filiera comprensivo della fase finale del prodotto, ovvero packaging e relativo smaltimento.
L’eco-progettazione comprenderà l’intero ciclo di vita dei prodotti, puntando in particolare ad implementare una tipologia di packaging che parli direttamente al consumatore finale comunicando le buone pratiche ambientali, come la riduzione degli sprechi alimentari. I risultati saranno poi trasferiti ad un consorzio DOP Francese attraverso il CNIEL e diffusi a livello nazionale ed europeo.
Il risultato finale, atteso per il 2021, sarà la realizzazione del software utilizzabile da tutte le aziende consorziate, il quale consentirà di calcolare, ridurre e certificare la propria impronta ambientale in conformità con la metodologia PEF promossa dalla Commissione Europea insieme all’elaborazione di un packaging innovativo volto ad accrescere la consapevolezza ambientale del consumatore finale.
Fonte: Consorzio di tutela Grana Padano DOP
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