Sos Pecorino Romano DOP: il Centro studi Agricoli lancia l’allarme per l’eccedenza record nella stagione 2018 appena conclusa, con conseguenze negative per tutto il settore produttivo.
La lavorazione del Pecorino Romano DOP è limitata alle regioni del Lazio, della Sardegna e alla provincia di Grosseto in Toscana ed è il frutto di secoli di esperienza. Pochi formaggi infatti possono vantare origini così antiche come il Pecorino Romano DOP: già gli antichi romani lo apprezzavano e nei palazzi imperiali era considerato il giusto condimento durante i banchetti, mentre la sua capacità di lunga conservazione ne faceva un alimento base delle razioni durante i viaggi delle legioni.
Molti secoli sono passati e oggi il Pecorino Romano DOP rischia di entrare in crisi per colpa della produzione che nella stagione è stata di molto superiore rispetto a quanto programmato dal Piano Produttivo approvato dal Consorzio di Tutela all’inizio dell’anno.
Il Csa ha comunicato che secondo i dati in suo possesso sono stati prodotti 341.600 quintali (pasta) rispetto ai 280.000 quintali (pasta) programmati, per un’eccedenza di 61.600 quintali. Questi sommati a una residua eccedenza del formaggio della stagione 2017 (pari a circa 40.000 quintali) porta a oggi a un’eccedenza di formaggio di oltre 100mila quintali.
Fonte: Il Tempo