Il pranzo organizzato in occasione del convegno “L’arte del gusto, il gusto dell’arte” si è svolto ieri al Santa Maria della Scala, quale evento conclusivo dell’anno del cibo in Toscana. Occasione di approfondimento della sinergia tra arte, turismo e enogastronomia che in questi ultimi anni ha favorito un forte impulso economico alla regione.
“Il turismo enogastronomico ha fatto passi da gigante nei diciotto anni di esperienza di Qualivita – ha sottolineato il direttore generale della Fondazione nata proprio a Siena, Mauro Rosati – che ha allargato la gamma dei prodotti DOP e IGP creando una vasta rete internazionale. Il forte legame che si è venuto a creare fra turismo, cultura e cibo ha prodotto valore economico e sociale. “Basti pensare ai nuovi musei (anche aziendali), ad eventi come ‘Cantine aperte’, alla formazione, al capitolo sagre e festival, all’informazione digitale, alla vendita diretta, alle strade dei sapori e alla sinergia multi-ambito quando si lega il recupero artistico e architettonico alla esaltazione di un unico prodotto”. “Insomma – ha detto ancora Rosati – il sistema delle DOP e IGP è stato un ponte fra passato e futuro e non è un caso che Qualivita sia nata proprio a Siena che da sempre vanta i primati per la qualità della vita e una forte contaminazione fra ambiente, alimentazione e cultura diffusa.
Dopo aver ricordato la grande mostra vini in Fortezza del 1933, evento anticipatore del moderno Vinitaly, Rosati lancia la proposta: “Oggi dobbiamo capire come valorizzare al meglio questa cartolina Toscana. Credo ci debba essere un luogo dove raccontare l’eccellenza del distretto enogastronomico della Toscana sud e dove fare buona formazione. Propongo il Santa Maria della Scala come capitale della qualità“.
Fonte: Corriere di Siena