Quello italiano è un agroalimentare sempre più miliardario. Soprattutto se si guarda alla parte certificata, che ormai ha collezionato 822 Indicazioni Geografiche DOP, IGP, STG registrate a livello europeo su 3.036 totali nel mondo. Un tesoro che vale la bella cifra di oltre 15,2 miliardi alla produzione. Un patrimonio che tutti ci invidiano e che, anche per questo, deve essere tutelato ancora di più. A delineare il quadro della situazione è stato il Rapporto Ismea-Qualivita2018,l’indagine annuale che analizza i valori economici e produttivi della qualità delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP, IGP e STG.
La cifra è enorme e dice molto sul peso del comparto all’interno dell’economia nazionale. In particolare il settore Food sfiorai 7 miliardi di valore alla produzione e 3,5 miliardi all’export (+3,5%), mentre raggiunge i 14,7 miliardi al consumo (+6,4% sul 2016). Il comparto Wine, invece, vale 8,3 miliardi alla produzione (+2%) e 5,3 miliardi all’export (su un totale di circa 6 miliardi del settore), per quanto riguarda l’impatto territoriale, Veneto ed Emilia trainano il settore.
Ciò che più conta è poi la dinamicità del settore rispetto al resto del comparto. «Se il settore agroalimentare italiano ha visto crescere il proprio valore del +2,1% – spiega il rapporto, il settore delle DOP IGP ha ottenuto un risultato migliore pari al +2,6%». Mentre continua a crescere l’export delle IG italiano che raggiunge gli 8,8 miliardi di euro (+4,7%) pari al 21% dell’export agroalimentare italiano. Bene anche i consumi interni nella GDO che continuano a mostrare trend positivi con una crescita del +6,9% perle vendite Food a peso fisso e del +4,9% per il Vino. «A distanza di 16 anni dal primo rapporto Ismea-Qualivita sulle DOP e IGP – ha spiegato Raffaele Borriello, Direttore Generale dell’Ismea – abbiamo assistito alla crescita esponenziale di un sistema, oggi vero e proprio traino della crescita dell’agroalimentare italiano e fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo. Quello delle IG, è solo uno dei primati italiani. La nostra agricoltura è prima in Europa per valore aggiunto, per numero di aziende biologiche, e ai primissimi posti per l’export mondiale di prodotti come il vino, la pasta e l’olio».
Fonte: Avvenire