Il Veneto è la prima regione per valore dei prodotti DOP IGP. A dirlo l’ultima edizione del Rapporto Ismea-Qualivita, presentato a Roma.
“I dati che emergono dall’indagine – spiega Raffaele Borriello, direttore generale Ismea – dimostrano come il sistema delle indicazioni geografiche rappresenti ormai una solida realtà dell’economia agroalimentare italiana e quanto esso contribuisca al consolidamento della reputazione del made in Italy nel mondo”.(…)
“Si afferma in Italia la Dopeconomy che conta 220mila imprese e 822 denominazioni – commenta Mauro Rosati, direttore generale Qualivita – nonostante questi dati dobbiamo guardare subito al futuro perché nei mercati globali, dove ormai trovano il loro maggiore valore economico i nostri prodotti agroalimentari gli scenari cambiano sempre più rapidamente”. (…)
“Mangiare qualcosa di cui si sa la storia – afferma Carlo Alberto Pratesi, professore Università degli Studi Roma Tre – migliora l’esperienza. Ma oltre alla narrazione che vi è dietro i DOP e IGP, ci sono altri fattori che rendono il nostro paniere unico e superiore rispetto a quello degli altri Paesi e sono una qualità elevata in termini di salute, sostenibilità ambientale, bontà e facilità nelle preparazioni”.(…)
“Il turismo enogastronomico – dichiara Roberta Garibaldi, professore Università di Bergamo – è il driver principale per generare reddito in Italia. Siamo tuttavia indietro nella preparazione degli hospitality manager nel settore food&wine. Solo facendo sistema possiamo colmare questa lacuna e creare progetti di promozione pari a quelli di nazioni concorrenti”.(…)
Nicola Baldrighi, presidente Aicig ha parlato di Origin Italia: “Gli obiettivi più importanti sono due, aggiornamento normativo per il Consorzi di Tutela e Pac per dare efficacia al sistema delle Indicazioni geografiche per quanto riguarda tutela, valorizzazione e promozione».(…)
“Il racconto del prodotto va necessariamente modulato sul nostro interlocutore – ribadisce Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc – finora abbiamo puntato troppo sulla tradizione tralasciando gli aspetti più legati all’innovazione. ” (…)
Andrea Comacchio, capo dipartimento Mipaaft: ” La produzione integrata sia uno dei temi centrali delle politiche ministeriali. Noi siamo convinti della bontà del sistema ma è fondamentale l’adesione a questo sistema di certificazione. Ormai è evidente come DOP e IGP rappresentino le punte di diamante per sviluppare il made in Italy nel mondo”.(…)
“I numeri – ha fatto sapere il ministro delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo Gian Marco Centinaio – delineano uno scenario chiaro, dietro il quale c’è la qualità delle nostre eccellenze, c’è la passione, il lavoro dei nostri imprenditori. Ci sono storie e tradizioni da preservare e continuare a tramandare. C’è il sistema Italia”.
Fonte: italiaatavola.net