Negli anni’80 è stata il simbolo del craxismo: rucola e bresaola o rucola e grana era il piatto di una Italia, finalmente sfamata, che iniziava a mettersi a dieta.
Ha resistito a tutte le mode, tanto da presentarsi ieri a Berlino con la richiesta di marchio IGP.
Se l’Unione Europea darà semaforo verde al dossier presentato dal ministero dell’Agricoltura, la Rucola della Piana del Sele IGP si collocherà al terzo posto come fatturato tra i marchi Ue, con 850 milioni, subito alle spalle del Grana Padano (1300 milioni) e del Parmigiano (1200 milioni).
La Piana del Sele bussa dunque alle porte della Ue capitana dal presidente della Coldiretti Salerno Vito Busillo: la realtà di una agricoltura moderna, capace di essere competitiva nel mondo globalizzato, con ben 3600 ettari divisi da 430 aziende di cui oltre il 60% guidate da giovani.
Fonte: IL MATTINO