“Sulla vicenda del latte è stata montata una campagna denigratoria devastante”. Salvatore Palitta, dopo la bufera della protesta dei pastori sardi, è stato riconfermato presidente del Consorzio del Pecorino Romano. Con la sua rielezione, con il prezzo del latte a 74 centesimi al litro, e con molte promesse non ancora mantenute, risponde alle domande di ItaliaOggi.
Domanda. Dunque, il problema non era lei?
Risposta. Posso dire che era stato tutto quanto montato ad arte e non si capisce per quali fini. Di certo mettere in dubbio l’autenticità del prodotto, è un fatto grave, soprattutto se a farlo sono le autorità e le organizzazioni agricole. Si è colpito l’intero settore.
Quali iniziative sono state prese?
A parte il prezzo del latte, che si può ancora migliorare, tutto quello di cui è stato detto in campagna elettorale, si stenta a vederlo. L’unico intervento serio è quello fatto dal Consorzio, che ha programmato il ritiro di 20 mila quintali di formaggio da destinare a lunga stagionatura e al marchio Riserva.
Il governo si è mosso?
Ha fatto il decreto per il ritiro per gli indigenti e ha raccolto i dati sul mondo sardo del latte con la pubblicazione delle giacenze di formaggio. Questo finora era riservato al solo pecorino romano.
Fonte: Italia Oggi