«I negoziati con la Cina sono stati difficili, ma alla fine si sono dimostrati fruttuosi: abbiamo trovato l’accordo sulla dichiarazione congiunta basata su rispetto e reciprocità». Così il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ieri ha chiuso il vertice Ue-Cina di Bruxelles. Gli europei preparavano l’appuntamento da settimane, ma fino all’ultimo le chiusure di Pechino hanno rischiato di trasformarlo in un fiasco. Poi, dopo un rush finale di 50 ore, il lavoro diplomatico è sfociato nell’accordo siglato ieri dai politici. Che soddisfa l’Unione anche se, avvertiva il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, «gli impegni hanno un valore solo se si rispettano».
Così il testo approvato ieri, seppur con qualche sfumatura, va incontro alle aspettative dell’Unione. C’è l’impegno cinese a garantire un «accesso al mercato sostanzialmente migliorato» per le aziende Ue «con l’eliminazione di requisiti e pratiche discriminatorie e la creazione di un quadro di protezione degli investimenti equilibrato» entro il 2020. C’è poi la promessa di garantire reciprocità nell’accesso agli appalti pubblici e di risolvere la contesa sulle indicazioni geografiche entro fine anno, dossier centrale per l’agroalimentare italiano. Inoltre l’intenzione di «rafforzare le regole internazionali sui sussidi industriali» nell’ambito della riforma del Wto. Apertura fondamentale, visto che oggi le aziende cinesi fanno shopping in Europa grazie al lauto foraggiamento pubblico che le avvantaggia rispetto ai competitor Ue, ai quali gli aiuti di Stato sono proibiti.
Fonte: La Repubblica