Se fossi` una gara di ciclismo, non saremmo né sulla linea di partenza ma nemmeno su quella del traguardo, bensì in una posizione intermedia. «È indubbiamente una vittoria importante, sì, ma preferisco immaginarla come una tappa, più che un punto di arrivo», confida Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, nonché dell`associazione costituita per sostenere la candidatura Unesco.
Com`è stato il percorso? «Si sono susseguite diverse fasi. La prima è stata quella dell`elaborazione dell`idea e della condivisione del progetto. La seconda ha visto mettere insieme le istituzioni, e la parte privata. La terza è consistita nella predisposizione del dossier da parte dei consulenti. Al di là del riconoscimento conclusivo, questo cammino ha favorito l`acquisizione e il consoli- damento di un`identità territoriale e culturale sempre più forte, potenziando l`approccio di qualità. Ora la consapevolezza della bellezza del territorio esiste a prescindere dall`Unesco, anche se poi sicuramente il titolo aiuterà ad ampliare questa coscienza. Mi riferisco non solo ai viticoltori, ma a tutte le componenti della società, perché i fari del mondo saranno accesi sull`intera realtà».
Cosa succederà adesso? «Andremo a costituire l`associa- zíone “Colline di Conegliano Valdobbiadene Patrimonio dell`Umanità”, erede dell`omonima compagine temporanea di scopo di cui il Consorzio è capofila, con il coinvolgimento di nuovi soggetti residenti nel territorio. Questa struttura sarà garante e attuatrice del dossier di gestione del sito, il secondo che abbiamo presentato dopo quello di candidatura al riconoscimento. Poi avvieremo un`attività di promozione, compatibilmente con le risorse a nostra disposizione, mirata a proteggere e tutelare i valori universali del sito e a coordinare la politica di ospitalità e comunicazione».
Fonte: Il Gazzettino