Lo scorso 16 giugno la cittadina umbra ha ospitato la prima edizione di Benvenuto Orvieto DiVino, organizzato dal Consorzio di tutela della DOP per rilanciare la produzione di questo grande bianco. Durante il convegno di approfondimento sono stati presentati i progetti di sperimentazione del comitato scientifico, capitanato dall’enologo Riccardo Cotarella.
Nei secoli più recenti, l’Orvieto è stato cantato da personaggi del calibro di Dante Alighieri, Alexandre Dumas, Gabriele D’Annunzio (sua è la celebre definizione “il sole d’Italia nel bicchiere”) e Sigmund Freud, solo per citare i maggiori. Insomma, quel che si dice un vino dal grande passato, nonché una delle prime Doc regionali. La delimitazione della zona di produzione risale al 1931, mentre il 1958 segna la nascita del Consorzio del vino tipico di Orvieto, divenuto Consorzio tutela vini Orvieto nel 1971.
Il pozzo ha tenuto a battesimo anche la presentazione in anteprima del nuovo spumante Metodo Martinotti prodotto con le principali uve dell’ Orvieto DOP, ovvero Trebbiano toscano o Procanico, Grechetto, Verdello, più un piccolo saldo di Chardonnay. «Si tratta di una sperimentazione consortile, che ha visto impegnate numerose aziende orvietane e la consulenza dell’enologo Mattia Vezzola», spiega Riccardo Cotarella, presidente del comitato scientifico di Orvieto DiVino e presidente mondiale di Assoenologi. Nel calice, una bollicina di sorprendente piacevolezza, la cui morbidezza è legata esclusivamente al frutto (non c’è dosaggio). Il lancio dello spumante si è concluso con uno scenografico brindisi all’interno del pozzo di San Patrizio. A seguire l’esibizione a cura dei musicisti della Scuola comunale di musica Adriano Casasole di Orvieto, arricchito dai cantanti lirici della Vocal Academy of Orvieto, con artisti provenienti dal Metropolitan di New York.
Fonte: CiviltàdelBere.com