La soluzione di sicurezza e tracciabilità a beneficio dei prodotti di qualità italiani
La qualità del patrimonio agroalimentare italiano è un’eccellenza riconosciuta ed apprezzata dai consumatori di tutto il mondo. L’Italia ha il primato per numero di denominazioni tra DOP, IGP e STG registrate, con 823 prodotti su 3.054 totali. La popolarità dei prodotti agroalimentari italiani favorisce, da un lato, il settore dell’export, che, secondo gli ultimi dati Istat di febbraio 2019, ha registrato un aumento su base annua del +6,1%, e dall’altro lato, se non opportunatamente vigilata, potrebbe essere oggetto di contraffazione affiancata dal fenomeno dell’Italian Sounding ovvero l’utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l’Italia per pubblicizzare e commercializzare prodotti che non hanno nulla del nostro Paese. Secondo Coldiretti, il giro d’affari delle imitazioni dei prodotti tradizionali italiani è di 100 miliardi di euro, nonostante le esportazioni di prodotti agroalimentari “made in Italy” abbia raggiunto nel 2018 il record di 41,8 miliardi.
La lotta alla contraffazione e alla falsificazione ha quindi un ruolo determinante per la tutela di un settore di vitale importanza per l’economia italiana ma soprattutto per la tutela della sicurezza e della salute pubblica. In quest’ambito il Poligrafico ha sviluppato sistemi di anticontraffazione e tracciabilità che garantiscono: la possibilità di verificare l’autenticità dei prodotti da parte di tutti gli attori del processo, inclusi i consumatori finali, grazie alla combinazione di elementi di sicurezza fisici e sistemi di tracciabilità digitale; l’accesso alle informazioni sul percorso seguito dal prodotto lungo l’intero ciclo di vita, dal sito produttivo al consumatore, consentita dall’integrazione con i sistemi informativi degli operatori di mercato; la terzietà rispetto agli interessi di mercato e ai cittadini in quanto azienda controllata esclusivamente dallo Stato e provider di soluzioni standardizzate e replicabili in differenti ambiti.
Nel settore Wine, il Poligrafico mette a disposizione di produttori e consumatori uno strumento di supporto alla tracciabilità dei vini a denominazione che prevede l’apposizione di un contrassegno di Stato sui vini DOP (sui DOCG in forma obbligatoria e sui DOC in forma volontaria). La tracciabilità è affidata alla combinazione di un sistema di codifica e all’apposizione del Contrassegno realizzato con elevati livelli di sicurezza.
Mediante l’integrazione con l’App gratuita Trust Your Wine®, fornita in italiano e in inglese e pubblicata sugli Store Apple e Google, è possibile verificare direttamente la correttezza dei dati riportati sul Contrassegno, l’identità e la qualità dei vini certificati da organismi di controllo autorizzati dal Mipaaft. Tale strumento consente di accedere ad un patrimonio informativo straordinario grazie anche al collegamento realizzato nel 2019 con QualiGeo, la prima banca dati europea realizzata dalla Fondazione Qualivita e dedicata ai prodotti DOP, IGP e STG del settore Food e Wine. Tale collegamento consente di visualizzare informazioni e contenuti multimediali, relativi all’univoco codice della singola bottiglia, organizzati in testi descrittivi, immagini, cartografie, dati e statistiche, news, riferimenti normativi, disciplinare, riferimenti organismi associati, canali social, ecc.
Oltre un miliardo e mezzo di Contrassegni di Stato sono stati prodotti nel 2018, con un trend sempre crescente, soprattutto per quanto riguarda la richiesta dei Contrassegni per le denominazioni DOC scelti volontariamente come strumento di anticontraffazione e tracciabilità: negli ultimi sei anni infatti la domanda è passata da 407 milioni a oltre 1 miliardo e 100 milioni di unità. Il ruolo del Poligrafico è fornire un valido strumento necessario per contrastare l’introduzione nel mercato di prodotti sofisticati con conseguente danno dei consumatori e dell’immagine delle aziende che invece producono rispettando tutti i requisiti di legge. Recentemente alcune denominazioni DOP e IGP adulterate con sostanze non consentite sono state oggetto di sequestro e nel corso delle indagini è emerso che in tali vini, privi del contrassegno, erano presenti sostanze zuccherine ottenute da canna da zucchero e barbabietola, vino di origine non italiana chimicamente modificato, solfato di rame e urea (cfr Claudio Tadicini, “Primitivo e Salice Salentino spacciati come DOC e IGT – Ma di uva nessuna traccia”, in Corriere del Mezzogiorno, Lecce – 12.07.2019).
Una delle sfide più impegnative del settore del Wine è rappresentata dalla protezione e valorizzazione delle filiere di qualità sia in Italia che all’estero dove il rischio di comportamenti sleali è ancora più difficile da controllare. La soluzione proposta dal Poligrafico rappresenta l’efficace contromisura in grado di scongiurare casi come quello descritto. Il sofisticato sistema di anticontraffazione e tracciabilità messo a punto assicura, infatti, solidità e trasparenza alle denominazioni dei vini che l’hanno già adottato, proteggendo i consumatori e la reputazione dell’eccellenza italiana in termini di qualità dei prodotti. Il sistema, se esteso a tutti i vini a Indicazione Geografica, potrebbe costituire una valida barriera allo sviluppo di un mercato parallelo e non riconosciuto a tutela di tutti gli attori coinvolti. Il Contrassegno del Poligrafico risulta, infatti, determinante nel garantire che l’etichettatura DOCG e DOC venga apposta solo su prodotti autentici: i contrassegni sono prodotti in quantità pianificate e corrispondenti esattamente alle masse certificate di vino, escludendo la possibilità che tale strumento sia attribuito a vini generici non certificati.
Il modello di tracciabilità e anticontraffazione del Poligrafico, unito alla collaborazione attiva e sinergica tra tutti gli attori coinvolti, rappresenta un’efficace soluzione di lotta alla falsificazione dei prodotti di qualità italiani salvaguardando così l’autenticità del prodotto, la sicurezza del cittadino e il “Valore Paese”.
A cura di Giovanni Gennai
Fonte: Consortium 2019/03