Anche la Patata di Bologna DOP chiude il cerchio della rintracciabilità, il tutto a favore del consumatore. Il 6 novembre 2019 è stato presentato il progetto “Coltivatori di Valori“: tramite un QR Code, si risale allo specifico produttore e al campo in cui la patata è stata coltivata.
“Su ogni sacchetto di Patata di Bologna DOP – ha spiegato il presidente Davide Martelli – è possibile trovare un QR Code e un Codice di Rintracciabilità. Inquadrando il QR Code con il proprio smartphone oppure accedendo al sito, verrà richiesto di inserire il Codice di Rintracciabilità”. Dopo l’inserimento, il consumatore accederà direttamente a una pagina dedicata al produttore e al campo dove sono state coltivate le patate acquistate. All’interno di questo spazio web è possibile trovare informazioni sugli ettari coltivati, curiosità e cenni storici relativi a quel produttore e a quel determinato terreno. Sempre dal sito è possibile operare una ricerca dei coltivatori per Comune, oppure sfogliare le pagine dei singoli coltivatori scorrendo la gallery fotografica”.
Nel 2019 il raccolto di Patata di Bologna DOP è stato di circa 11 mila tonnellate. I soci del Consorzio sono 18 e i produttori 64. Il territorio di produzione è circoscritto nell’ambito della provincia di Bologna. Alla presentazione presso Fico, la Fabbrica Italiana Contadina, hanno partecipato diversi produttori.
“Un’iniziativa che punta a far conoscere sempre meglio la produzione della Patata di Bologna DOP e tutto il mondo di produttori che unisce tradizione agricola e innovazione – ha concluso l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli – La rintracciabilità diventa il vero e proprio biglietto da visita di un prodotto che continua a crescere, valorizzando il territorio e la sua storia”.
Fonte: Fresh Plaza