Ha preso il via oggi “Asti & Moscato d’Asti Experience” (28 – 29 novembre), evento organizzato dal Consorzio per la tutela dell’Asti e rivolto a 25 giornalisti delle più importanti testate e riviste di settore italiane. Il press tour permetterà agli ospiti di conoscere il nostro territorio e degustare non solo la vendemmia 2019, che si preannuncia di grande qualità, ma anche campioni storici che testimoniano la capacità di invecchiamento della Denominazione simbolo del Made in Italy.
Dopo la cena di benvenuto, questa mattina i giornalisti hanno partecipato ad una masterclass condotta da Guido Bezzo, Responsabile tecnico del laboratorio consortile, e Mauro Carosso, delegato AIS di Torino, dove sono state presentate 4 tipologie della Denominazione: Asti DOP Dolce, Asti DOP Dolce Metodo Classico 24 mesi, Asti DOP Secco e Moscato d’Asti DOP proposto in quattro diverse annate, ciascuna caratterizzata da una chiara identità. Al loro fianco l’agronomo Dott. Daniele Eberle, che ha illustrato lo stato del vitigno e del territorio. I campioni in degustazione hanno offerto un’ampia panoramica sulla prima Denominazione italiana ad essere messa in bottiglia con tutta la sua carica Rural & Glam. Gli ospiti fin dai primi assaggi hanno notato le differenze organolettiche dei vini proposti.
Dell’Asti DOP Dolce è piaciuta la chiara impronta muschiata, che porta con sé note di acacia, glicine, arancio e miele di montagna, arricchite da sensazioni speziate di sambuco e bergamotto. La tipologia Secca o Dry si è affermata per la sua straordinaria freschezza in bocca, con evidenti richiami di salvia, lavanda, mela e banana. Dal canto suo il Moscato d’Asti DOP è stato apprezzato per la sua finezza, con un bouquet che richiama al glicine e all’albicocca, in cui evidenti sono le note di salvia e fiori d’arancio.
I campioni di Moscato d’Asti 2003 hanno invece permesso di scoprire la freschezza e la capacità evolutiva del nostro Moscato. Per quanto esprima fin da subito un bouquet ampio e complesso, è infatti un vino in grado di sviluppare nel tempo un profilo organolettico di assoluta qualità, come soltanto i più grandi vini riescono a fare.
Si preannuncia un’esperienza totalizzante, durante la quale emergeranno non solo i tratti organolettici distintivi della Denominazione, ma soprattutto il grande patrimonio territoriale, umano e culturale che rende quello dell’Asti DOP e del Moscato d’Asti DOP il terroir di eccellenza per l’uva Moscato bianco.
Partendo dalle colline del Piemonte la Denominazione è pronta ad incontrare con il Millesimo 2019 i tanti wine lovers sparsi in ogni parte del globo, che ne fanno le bollicine aromatiche più vendute al mondo, testimonial universali dell’Italian lifestyle.
Fonte: Consorzio per la tutela dell’Asti