È stato presentato a Roma, congiuntamente da Treccani dalla Fondazione Qualivita la X Edizione dell’Atlante Qualivita – I prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani DOP IGP STG – Le bevande spiritose italiane IG, un volume dedicato alle produzioni certificate del nostro Paese. Prima edizione, questa del 2020, in cui le due parti collaborano dando vita a un dialogo e conferendo vicendevolmente valore aggiunto a una pubblicazione già di per sé di pregio. La Fondazione Qualivita, in collaborazione con OriGIn Italia e Federdoc, ha creato sin dalla prima edizione, un atlante unico nel suo genere (non vi sono infatti altre pubblicazioni enciclopediche di tale contenuto in Europa).
Raccoglie in 860 dettagliate schede tutti i prodotti di eccellenza italiani, tutelati come Indicazioni Geografiche, dividendoli in 3 sezioni – prodotti agroalimentari, prodotti vitivinicoli, bevande spiritose – riportandone lavorazione, storia, normative, caratteristiche sia nutrizionali che meramente organolettiche di ciascun alimento o bevanda.
La collaborazione per il 2020 con Treccani, con tutta l’autorevolezza che questo comporta, pone l’accento su quanto il patrimonio agroalimentare italiano svolga un ruolo cardine non solo a livello economico per il nostro Paese ma anche sul piano del tessuto culturale e sociale da preservare e coltivare.
La presentazione del volume è stata l’occasione per far aprire una tavola rotonda alla quale hanno partecipato la Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, il Coordinatore S&D ComAgri del Parlamento europeo Paolo De Castro, Cesare Mazzetti Presidente Fondazione Qualivita, Riccardo Ricci Curbastro Presidente Federdoc, Cesare Baldrighi Presidente OriGIn Italia, Massimo Bray Direttore Generale Istituto della Enciclopedia Italiana e Mauro Rosati, Direttore Fondazione Qualivita.
Dalla tavola rotonda sono emersi concetti importanti, quali la patrimonializzazione delle produzioni alimentari: queste ultime sono diventate pietre d’angolo della nostra cultura. Attraverso le eccellenze si sono potute raccontare le storie dei produttori, dei prodotti agricoli e risollevare i territori, si è potuto fare gioco di squadra, trovare sinergie tra attori che in caso contrario non avrebbero avuto modo o che comunque si sarebbero confrontati con difficoltà. La sinergia si garantisce, tra grandi e piccoli attori laddove l’obiettivo è comune. E l’obiettivo è la valorizzazione del prodotto.
Si è parlato di come le denominazioni di origine abbiano incentivato la cura del territorio, dei paesaggi, dei gruppi umani, dell’artigianato, di come abbiano premuto l’acceleratore sulla assimilazione di concetti come biodiversità e sostenibilità, facendosi promotori anche di formazione professionale che sensibilizzasse sui temi. Ma anche come siano un valore economico importante che può solo diventare ancora più rilevante tutte le denominazioni, con esse i consorzi e i gruppi produttivi.
È la Ministra Teresa Bellanova a dire che il Governo e il Sistema Paese debbano muoversi su due fronti, quello della valorizzazione delle eccellenze ma anche della difesa di queste. «Dobbiamo saper vivere come un valore il fatto che il Made in Italy costa di più, perché nel Made in Italy c’è la sapienza, c’è il rispetto del territorio» E fa un esempio. «Se chiedi ai produttori di andare a ricucire laddove si sono create lacerazioni, laddove si sono lasciate terre incolte, se tu chiedi di tornare e di avere sempre di più le norme della buona coltivazione, devi sapere che questo ha dei costi in più. Se chiedi ai produttori di non utilizzare prodotti chimici e quindi di rispettare l’ambiente e la salute dei consumatori, devi sapere che questo ha un costo in più». E auspica, come ci si aspetta, che ci sia sinergia sia all’interno degli organi di governo di ciascuna singola regione, sia che si instauri un dialogo con consorzi e parti coinvolte. Al solo scopo di far rifiorire il Sistema Italia.
Fonte: Agrodolce