Via libera dall’Assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP alle proposte di modifica del Disciplinare per produrre ed esportare su nuovi canali di distribuzione internazionale tre nuovi tipi di Pecorino Romano DOP: Extra, Riserva e Montagna. L’ok dei soci è arrivato a fine mattinata, al termine dell’assemblea riunita nel Centro intermodale di Macomer. Le modifiche, che erano state approvate dal Cda del Consorzio a novembre scorso, saranno ora sottoposte al parere del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali prima e dell’Unione Europea subito dopo.
“Iniziamo quest’anno con una sfida importante e avvincente: affiancare al nostro tradizionale prodotto, conosciuto ed esportato in tutto il mondo, altri tre tipi di Pecorino Romano DOP, che del prodotto originale conservano tutta la tradizione e l’identità affinandone però il gusto”, dice il presidente del Consorzio Salvatore Palitta. “Vogliamo che il nostro Pecorino Romano diventi anche un ricercato ed elegante prodotto da tavola, da aperitivo o un sano spuntino per i bambini. Sono molto soddisfatto dei lavori di oggi: le modifiche approvate ci consentiranno di procedere su questa strada con le tutele e le direttive necessarie a garantire il miglior prodotto possibile”.
Per poter tutelare e promuovere questi tre nuovi prodotti, la modifica del Disciplinare di produzione è un tassello indispensabile, perché così come è adesso il meccanismo di tutela è troppo generico per poter funzionare con prodotti molto diversi l’uno dall’altro. “In questo modo non ci sarà più una sola referenza, indistinta, rispetto alla qualità, ma verranno introdotti elementi qualitativi che differenzieranno il prodotto e ci consentiranno di affermarci su mercati completamente nuovi o ancora solo parzialmente esplorati, spostandoci da quelli prettamente industriali alle vendite per le tavole”, spiega Palitta. “La componente salina, elevata per tradizione, è sempre stata associata al Pecorino Romano DOP. Oggi, è arrivato il momento di far arrivare un’informazione precisa al consumatore, e la modifica del Disciplinare consente l’introduzione di una tipologia da tavola dotata di una sua peculiare distintività: è stato proprio l’importante ruolo che riveste la nostra DOP sia in termini di volumi prodotti (circa il 70% della produzione lattiera regionale) che di fatturato sviluppato, a spingerci verso un percorso di miglioramento qualitativo del prodotto finalizzato alla diversificazione all’interno della stessa DOP”.
Fonte: Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano