Le Langhe, tra i più grandi territori del vino del mondo per qualità riconosciuta dei vini, Barolo DOP e Barbaresco DOP in testa, si prepara ad aprire “l’anno vinicolo” italiano in grande salute. Motore economico di un settore che, per il Piemonte, nel 2018 ha significato oltre 1 miliardo di euro di export (e, a settembre 2019, i dati Istat parlavano di un aumento del 5,2% sullo stesso periodo 2018), il vino delle Langhe (dove per un ettaro a Barolo si parla di oltre 1,2 milioni di euro ad ettaro, cifra che triplica nei cru più prestigiosi), si prepara a “Grandi Langhe”, il 27 e il 28 gennaio ad Alba, evento firmato dal Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, insieme a quello del Roero, che porterà sul territorio buyer da tutto il mondo alla scoperta delle nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero, per poi volare a New York, il 4-5 febbraio, per “Barolo e Barbaresco World Opening”.
Una serie di appuntamenti, e un’annata, che i produttori si preparano ad affrontare con moderato ottimismo, spiega a WineNews il presidente del Consorzio di Barolo e Barbaresco, Matteo Ascheri. “il territorio sta bene, il 2019 non è stato un anno semplice ma si è chiuso bene, e poi ci prepariamo ad affrontare il 2020 con un’annata di Barolo DOP, la 2016, che è fenomenale, quindi il morale è positivo, e lo sono anche i dati. Crescono gli imbottigliamenti di Barolo DOP e Barbaresco DOP, che sono le denominazioni trainanti, ma tutte le cose si sono mosse bene, certo dovremo fare i conti con le situazioni Usa e Uk con la Brexit, ma diciamo che siamo moderatamente ottimisti”.
I dati 2019 parlano chiaro: nel complesso, gli imbottigliamenti sono cresciuti del 4% nel 2019 sul 2018, a quota 55,4 milioni di bottiglie, con le denominazioni principe a trainare la crescita, con il Barolo che ha toccato i 12,5 milioni di bottiglie (+7%), ed il Barbaresco i 4,2 (+12%), ma crescono anche denominazioni come Barbera DOP e Nebbiolo d’Alba DOP, Langhe DOP, Langhe Nebbiolo DOP e Verduno Pelaverga DOP (mentre gli unici segni meno arrivano da Dogliani DOP e Dolcetto d’Alba DOP, ndr).
Fonte: WineNews.it