Cinque persone sono state arrestate e due sono state sottoposte all’obbligo di firma oggi nel corso di un’operazione dei Carabinieri (con il supporto della Guardia di Finanza e dell’ICQRF) nell’Oltrepo Pavese e in altre zone: l’inchiesta, coordinata dalla procura di Pavia, riguarda un nuovo presunto scandalo sul vino contraffatto. I provvedimenti riguardano titolari di aziende vinicole e cantine sociali. Al centro dell’indagine la Cantina Sociale di Canneto Pavese.
Tra gli arrestati anche il vicepresidente di Assoenologi Lombardia-Liguria. Gli indagati sono accusati di “associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio e alla contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine di prodotti agroalimentari (DOC, IGP e Bio), nonché all’utilizzo e all’emissione di fatture false che servivano a giustificare quantitativi di vini etichettabili con denominazioni pregiate, non presenti in magazzino, e sostituiti dal produttore con vini di qualità inferiore, alterati e destinati alla vendita come vini di tipologie tipiche dell’Oltrepo Pavese. Sono state eseguite anche 28 perquisizioni domiciliari, locali e personali nei confronti di altrettante persone fisiche, aziende acquirenti del vino, e laboratori di analisi compiacenti”.
Secondo le accuse, gli arrestati avrebbero spacciato per DOP e IGP vini di qualità inferiore, prodotti con uve non certificate come biologiche o addizionati con aromi o anidride carbonica (per renderlo più effervescente), non esitando anche a “miscelarlo” con acqua e zucchero per aumentare la gradazione alcolica. Perquisizioni in Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Trentino Alto Adige.
Fonte: Repubblica.it