Vola la DOP-economy italiana, e per la prima volta supera i 16,2 miliardi di euro di valore, in crescita del 6%. A certificarlo è il 17esimo rapporto Ismea-Qualivita, che si basa sui dati 2018 – gli ultimi disponibili – e che per i prodotti a indicazione protetta segnala un export italiano superiore ai 9 miliardi di euro. Il contributo maggiore al risultato delle nostre DOP e IGP sui mercati internazionali arriva dal comparto dei vini, con un valore di oltre 5,4 miliardi, mentre il segmento agroalimentare all`estero ha incassato intorno ai 3,6 miliardi di euro.
I 285 Consorzi di tutela riconosciuti in Italia rappresentano ormai un quinto del fatturato complessivo dell’agroalimentare nazionale. Il segmento più redditizio è quello dei formaggi, con oltre 4,1 miliardi di euro incassati: tra questi svettano il Parmigiano Reggiano DOP e il Grana Padano DOP; seguono il Prosciutto di Parma DOP, la Mozzarella di bufala campana DOP, l’Aceto balsamico di Modena IGP e il Gorgonzola DOP. Grazie naturalmente al vino, il Veneto è la regione che incassa di più dal made in Italy a indicazione protetta, con 3,90 miliardi di euro, seguono l’Emilia-Romagna con 3,41 miliardi e la Lombardia con 1,96 miliardi; con oltre un miliardo di euro di valore si posizionano anche Piemonte e Toscana.
Le prime quattro regioni per impatto economico si trovano dunque tutte al Nord Italia e concentrano il 65% del valore dei prodotti DOP e IGP. L’Italia conferma anche il proprio primato mondiale per numero di prodotti certificati, con 824 tra DOP, IGP e STG su 3.071 totali. Oltre un prodotto su quattro, dunque, è italiano: «Il nostro Paese conferma la sua leadership europea nei prodotti di qualità certificata – ha detto la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova commentando il rapporto Ismea Qualivita – si tratta di prodotti che avendo le loro radici nei territori, sono la nostra identità e possono essere un modello di riferimento per tutta l’Unione europea»
Fonte: Il Sole 24 Ore