Per il vino Barbera d’Asti DOP si parla di una sorta di rivoluzione, che da “fratello minore” dei grandi rossi piemontesi lo ha resto un prodotto rispettabile e rispettato, capace di imporsi all’estero (50% del venduto) e di conquistare le carte dei ristoranti più prestigiosi. “Siamo passati da vino popolare, o popolano, a vino pop: stessa identità ma con un’immagine più moderna”, afferma Filippo Mobrici, presidente del Consorzio di Tutela. “Il punto di svolta è stato nel 2008 con la DOCG del Barbera d’Asti. Da lì una serie di barberisti convinti ha dato un forte impulso al suo sviluppo con tecnici ed enologi, con tanta ricerca coi cloni e, non da ultimo, con una migliore la gestione del legno in cantina. Insomma, si è capito che non bastava scrivere Docg ma bisognava anche farla”. Una ricerca della qualità che è andata di pari passo con un imponente incremento numerico, come racconta la cifra di 21.388.893 bottiglie raggiunta nel 2019 (+ 6,4% rispetto all’anno precedente).
Il Barbera d’Asti DOP, soprattutto nella versione Superiore, ha indicato la direzione e, una decina d`anni più tardi, questa strada ha portato al Nizza DOP, una nuova DOCG (ottenimento 2014, prime bottiglie sul mercato nel 2017) consentita in soli 18 Comuni del Monferrato. Un vino da fascia di prezzo medio-alta che con 595.420 bottiglie quest’anno è cresciuto del +42%, segnalando una percezione crescente nei consumatori. Numeri che, associati alla qualità e al rigido disciplinare che richiede il 100% di uve Barbera, fanno del Nizza quel che il Barolo è per le Langhe, portando finalmente in dote un vino-eponimo a un territorio di grande storia e vocazione qual è il Monferrato.
Senza tuttavia dimenticare che il «risveglio monferrino» passa anche per la crescita di altri vitigni caratteristici, a partire dal Ruchè di Castagnole Monferrato DOP, l`altra DOCG della zona. A lungo ignorato e praticamente scomparso a metà anni ’90, oggi è un vino apprezzato e ricercato, la cui produzione quest’anno è salita a 969.555 bottiglie con un incremento del +11,3%.
Fonte: QN