Mancano circa 200 mila braccianti nei campi del Paese e la difficoltà di recuperare manodopera fa raddoppiare il giro d`affari del caporalato, anche per il rallentamento dei controlli a causa del Covid-19. Il bottino dei caporali, normalmente stimato in 4,8 mld di euro l’anno, quest`anno potrebbe superare i 10 mld, con lo sfruttamento di quasi 300 mila «invisibili»; immigrati irregolari, che sono pronti a prendere il posto di chi non vuole rischiare in campo.
Sulla questione è intervenuta ieri anche la ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova sollecitando la mappatura dei fabbisogni del lavoro agricolo tra le azioni prioritarie del Piano triennale anti-caporalato, per fronteggiare l`assenza di manodopera nei campi e per prevenire l`emergenza sanitaria nelle baraccopoli, anche se ad oggi non esiste una mappatura ufficiale dei cosiddetti «insediamenti informali». Solo stime.
«La filiera agroalimentare», ha detto a Italia Oggi la ministra al termine del Cdm di ieri, «sta assolvendo in queste settimane a un compito per nulla semplice, assicurando la continuità degli approvvigionamenti e la qualità del cibo sulle nostre tavole. Dobbiamo fare di tutto per rispondere adeguatamente a un problema che tra poche settimane, quando molti prodotti ortofrutticoli andranno a maturazione, assumerà dimensioni ancora maggiori. Di certo questa filiera potrà dare opportunità ai lavoratori stagionali di altri settori particolarmente colpiti dall`emergenza, come ad esempio il turismo o la ristorazione»
Fonte: Italia Oggi