Il Tar dà ragione al consorzio e ferma l’IGP per il Bergamotto di Reggio Calabria: cosa accadrà dopo il successo del ricorso che impone il riavvio dell’istruttoria per l’estensione della DOP al frutto
Novanta giorni e si ricomincia daccapo per il futuro del Bergamotto di Reggio Calabria. È questo, come da procedura, il tempo fissato dal Tar del Lazio per la valutazione da parte del ministero dell’agricoltura, sovranità alimentare e foreste della domanda di estensione della DOP (Denominazione di Origine Protetta) dall’essenza, che già ha questo marchio, al frutto, presentata dal Consorzio di tutela del bergamotto di Reggio Calabria.
Secondo il tribunale amministrativo, il silenzio del Masaf, che non ha risposto all’istanza ricevuta il 7 dicembre 2024 dando invece seguito all’iter per il riconoscimento dell’IGP (Indicazione Geografica Protetta), è illegittimo e costituisce un inadempimento di quanto prevede in materia la normativa su scadenze e obblighi procedurali.
L’ordinanza del Tar è una doccia fredda per il comitato promotore dell’IGP, arrivato letteralmente all’ultimo miglio con la pubblica audizione sul disciplinare, di cui sembrava imminente l”uscita in gazzetta ufficiale e la trasmissione alla commissione europea per il sì definitivo. Invece le vie legali adite dal Consorzio hanno bloccato tutto cambiando direzione alla vicenda, a favore della DOP.
Il Tar obbliga il ministero a riavviare l’istruttoria per la Dop estesa al frutto
La sentenza ha deciso sul ricorso (non l’unico) numero 769 del 2025 che l’organismo presieduto da Ezio Pizzi ha presentato contro il Masaf attraverso i propri legali Natale Carbone e Maria Ida Leonardo. Secondo la parte ricorrente, il ministero ha agito illegittimamente non rispondendo alla richiesta del consorzio finalizzata all’ampliamento della DOP già ottenuta per l’essenza con l’obiettivo di estendere la tutela al frutto e tutta la filiera produttiva.
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Fonte: Reggio Today.it