Il comparto lombardo vale 2,5 miliardi e nel 2023 è cresciuto del 3%: la regione è terza nella classifica italiana e ospita 75 dei 317 prodotti nazionali a denominazione protetta. Il 69% del valore deriva dalla sola filiera dei formaggi, seguiti dai vini e dai salumi.
In Lombardia la Dop economy vale 2,50 miliardi di euro all’anno e nel 2023 è cresciuta del 3,3%. Dal Grana Padano DOP al Gorgonzola DOP, dal Provolone alla Bresaola DOP, l’economia che gira intorno alle produzioni a denominazione controllata non conosce battute d’arresto. E assegna alla Lombardia la medaglia di bronzo della regione più DOP d’Italia, dietro al primo posto del Veneto (4,8 miliardi, ma in crescita solo dello 0,4%) e al secondo posto dell’Emilia Romagna (3,8 miliardi di euro, ma con un calo del 2,4%).
I dati arrivano dall’ultimo rapporto dell’Ismea e della Fondazione Qualivita, secondo il quale la Dop economy nazionale ha ormai superato i 20 miliardi di euro di valore all’anno.
La Lombardia ospita 75 dei 317 prodotti italiani a denominazione protetta: 34 sono le DOP e le IGP del comparto cibo, 41 sono invece le DOP e IGP del vino.
Il 69% del valore deriva dalla sola filiera dei formaggi, seguiti a grande distanza dai vini (19%) e dai salumi, che contribuiscono solo per l’11%.
La Dop economy pesa per il 15% di tutto il fatturato agroalimentare della regione e può contare su 8.418 operatori. Se si analizza solo il comparto cibo, l’agroalimentare a denominazione lombardo vale 2,085 miliardi di euro, cresce del 4,2% ed è il secondo assoluto in Italia, mentre si attesta sui valori dello scorso anno il settore del vino, che vale 496 milioni di euro (settimo in Italia).
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Fonte: Il Sole 24 Ore – Lombardia