Arrivano le nuove regole per i vini senza alcol (No e Low alcol) made in Italy: esclusi i prodotti DOP e IGP, registro telematico delle operazioni di dealcolizzazione e regole per l’etichettatura.
Sarà istituito un registro telematico delle operazioni di dealcolizzazione, dove annotare i volumi oggetto di trattamento ed í prodotti ottenuti, secondo le modalità indicate dall’Istituto centrale per la qualità e la repressione frodi (ICQRF).
È questa una delle regole da rispettare per poter produrre e commercializzare in Italia i vini dealcolati, contenuta nella bozza di decreto del ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, che fissa le disposizioni nazionali di attuazione delle norme europee su questa nuova categoria di prodotti vitivinicoli, introdotta con la riforma della Pac del 2021.
Ad aver sdoganato i vini dealcolati totalmente o parzialmente è il punto 74, lettera b), della parte II dell’allegato VII del regolamento 1308/2013, modificato dal regolamento 2021/2117.
Prodotti ammessi ed esclusi
Possono essere trattati con il procedimento di riduzione parziale totale o parziale i vini, i vini spumanti, í vini spumanti di qualità, i vini spumanti di qualità di tipo aromatico, i vini spumanti gassificati, i vini frizzanti e i vini frizzanti gassificati. Sono invece esclusi dal processo di dealcolizzazione i prodotti vitivinicoli a Denominazione di Origine Protetta ed Indicazione Geografica Protetta.
Designazione ed etichettatura
I prodotti vitivinicoli trattati possono essere identificati attraverso due tipologie. La prima è il vino “dealcolizzato”, il cui titolo alcolometrico non è superiore a 0,5% vol.
La seconda categoria è il vino “parzialmente dealcolizzato”, il cui titolo effettivo a 0,5% vol., ma è inferiore al titolo alcolometrico effettivo minimo della categoria che precede la dealcolizzazione.
Nell’etichettatura, il produttore riporta una delle due designazioni indicate, seguita dalla relativa categoria e dalle indicazioni obbligatorie previste dalla normativa europea.
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Fonte: Italia Oggi