DOP Spumanti: mercato stabile con segni (leggeri) di vivacità. I bilanci di un anno complicato nelle parole dei responsabili delle maggiori denominazioni spumantistiche italiane.
Pur nella posizione di un mercato che continua a generare domanda e risultati economici positivi, anche il settore spumantistico italiano viene da un anno, il 2024, caratterizzato da luci e ombre. Ha generato la sua influenza negativa la situazione mondiale di incertezza dovuta alle guerre presenti anche nel cuore dell’Europa. Inoltre, le ultime novità politico-amministrative (elezione di Trump alla testa degli Stati Uniti d’America) e l’instabilità presente in vari scenari del contesto mondiale stanno accentuando l’instabilità dei mercati.
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Un ampio giro di consultazioni con i responsabili delle maggiori denominazioni italiane del settore spumantistico ci ha dato un quadro sufficientemente chiaro a poco meno di un mese e mezzo dalla conclusione dell’anno solare, che ha portato in generale una vendemmia dai contorni positivi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Abbiamo iniziato il nostro “sondaggio” focalizzando lo stato delle vendite delle varie DOP legate alla tipologia spumante.
In generale, regna il segno della stabilità. In alcuni casi (Asti DOP spumante, Franciacorta DOP) ci sono segnali di leggera flessione, ma nel caso dell’Asti DOP prontamente controbilanciate dal miglior risultato di altre tipologie della medesima denominazione (in questo caso l’Asti DOP Moscato).
Le denominazioni più piccole (Alta Langa DOP e Oltrepò Pavese DOP) evidenziano una tendenza positiva, che è sinonimo di interesse di mercato o di nuova vivacità di settore. Positiva, invece, la situazione del Prosecco DOP e del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOP, che continuano a inanellare successi di mercato sia a livello italiano che estero.
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Per quanto concerne le prospettive il 2025, le possibili ripercussioni dovute ad esempio al nuovo contesto internazionale a seguito dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Usa, sono state in genere minimizzate.
Pur nella difficoltà di esprimersi in una prospettiva così ampia, tutti hanno manifestato fiducia nel futuro. È stata inoltre attribuita poca rilevanza all’ipotetica posizione di “solitudine al comando” dovuta al possibile miglior stato di salute del comparto spumanti nel contesto del comparto vitivinicolo nazionale. Ciò che importa in generale è consolidare il rapporto con il mercato e il consumo e continuare a generare risultati favorevoli per il settore produttivo.
Molta attenzione sta destando invece la possibile competizione che potrà in futuro venire dai prodotti come le bevande a base di vino, gli Rdt, i no-low alcol.
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Fonte: Il Corriere Vinicolo