Olio EVO, l’Italia scende al 5° posto nella classifica dei produttori mondiali, ma il prezzo rimane il più alto. Crescono i consumi di DOP e IGP dimostrando una generale valorizzazione dell’extravergine d’oliva.
La nuova campagna olearia è alle porte e tra gli operatori della filiera crescono le preoccupazioni per un possibile ribasso dei prezzi. Due anni di buco produttivo spagnolo hanno infatti lasciato sul terreno un livello dei listini che l’extravergine non aveva mai toccato in precedenza. E ora, di fronte al probabile rimbalzo produttivo da parte della Spagna, ma anche di altri Paesi produttori la principale domanda che circola all’interno del settore oleario è quanto i prezzi caleranno.
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“L’extravergine in Spagna è quotato 6,859 euro al chilo, in Italia il prezzo è di 9,17, in Grecia di 7,15 e in Tunisia di 7,23. Un livello di quotazioni ancora molto sostenuto. Per cominciare a vedere degli effetti occorre attendere almeno la fine dell’anno quando la campagna di raccolta sarà nel vivo” spiega l’head of corporate global affairs di Certified Origins, Giovanni Quaratesi.
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L’altro importante effetto è stata una generale valorizzazione dell’extravergine d’oliva. “In questi anni di quotazioni elevate dell`extravergine – ha spiegato il presidente della Farchioni Olii, Pompeo Farchioni – si è registrata una crescita dei consumi degli oli DOP e negli oli di migliore qualità. Perché il consumatore di fronte a un extravergine convenzionale quotato 10 euro o più, non di rado ha scelto di provare oli a denominazione d’origine, perché il differenziale di prezzo ormai si era assottigliato”.
E la riprova è nel livello ancora molto sostenuto anche delle quotazioni degli oli a marchio Ue. Sia di quelle di maggiori dimensioni come IGP Toscano, Terra di Bari, Val di Mazara e IGP Sicilia che dei marchi che possono contare su volumi ridotti. Secondo i dati Ismea relativi a ottobre scorso al top per quotazioni c’è l’olio della Brisighella DOP (Emilia Romagna) quotato 25,2 euro al litro (in crescita dell’11% in un anno). A seguire l’extravergine della DOP Garda con un prezzo di 16,7 euro al litro (+24%). Poco più sotto l’olio del Chianti classico DOP (15 euro, +9%) e della Riviera Ligure DOP (15 euro, +21%).
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Fonte: Il Sole 24 Ore