Due prodotti della tradizione e dell’ingegno toscano: vin santo ospite d’onore al premio per il miglior “Budino di riso–Il Dessert fiorentino”. Vincono il Caffè “Patrizia” di Campi Bisenzio, la Pasticceria “Cesare” di Firenze e la Pasticceria “Ginella” di Grassina.
Due prodotti della tradizione e dell’ingegno toscano: Vin Santo del Chianti DOP ospite d’onore al concorso del miglior “Budino di riso – Il Dessert fiorentino”, un perfetto abbinamento di sapori e significati.
A Firenze, al ristorante biologico Opera 83 Natural Kitchen, è andata in scena la seconda edizione del concorso con 20 pasticcerie e forni dell’area metropolitana; prodotti valutati da una giuria tecnica composta da pastry chef, giornalisti e specialisti di settore gastronomico.
Ai primi tre posti si sono classificati il Caffè “Patrizia” di Campi Bisenzio, la Pasticceria “Cesare” di Firenze e la Pasticceria “Ginella” di Grassina.
Vin Santo del Chianti DOP e budino di riso sono prodotti che riflettono orgogliosamente la loro toscanità, indissolubilmente legata alla difficile sussistenza delle campagne nei tempi che furono, dove affondano le radici della più genuina gastronomia e cultura alimentare. Il Vin Santo è indubbiamente il vino più tradizionale toscano ed il Budino di riso, un dolce che parla di ingredienti poveri e sapori genuini.
Assolutamente toscana anche la contesa sulla paternità della ricetta: i fiorentini ne rivendicano l’origine all’inizio secolo scorso e l’attuale nome comune di ‘Budino’, ma i pistoiesi preparano da tempo immemore il ‘Risottino’ utilizzando riso, farina, latte e scorza di agrumi, mentre i senesi sono affezionati al loro ‘Budinone’, spesso arricchito da uvetta e canditi.
“Il Vin Santo, la cui leggenda si perde nel Medioevo, è oggi un vino ottenuto dalla fermentazione di uve appassite e segnato da un lungo affinamento, che dal 1996 ricade in una Denominazione di Origine Controllata maggiormente rappresentata dal Consorzio Vino Chianti – ricorda Giovanni Busi, presidente del Consorzio -. Un vino dal carattere unico, grazie alla sua rara complessità giocata su durezze e morbidezze, e il suo sorso setoso ed avvolgente. Siamo felici di aver portato il vin santo a ‘bagnare’ i vincitori di questa bella iniziativa”.
Fonte: Consorzio Vino Chianti