Il G7 Agricoltura di Ortigia si è aperto con un gesto fortemente simbolico, che ha celebrato l’eccellenza dell’agroalimentare italiano. Alla presenza della premier Giorgia Meloni e del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Francesco Lollobrigida, Origin Italia ha dato il via all’evento consegnando alla premier un paniere di prodotti DOP e IGP, simbolo del prestigio e della qualità del “made in Italy”. Questo gesto non solo mette in luce la straordinaria qualità di queste produzioni, ma rende omaggio alla combinazione di tradizione e innovazione che caratterizza il settore agroalimentare italiano. A coronamento di questo tributo, è stata donata una speciale edizione dell’Atlante Qualivita, realizzata appositamente per l’occasione, quale simbolo del patrimonio culturale e del valore che il sistema delle certificazioni alimentari italiane porta sul piano internazionale.
Un altro momento significativo del G7 è stata la consegna da parte di Origin Italia al Ministro Francesco Lollobrigida della “Dichiarazione di Ortigia 2024”, firmata dai Consorzi Italiani. La dichiarazione sottolinea il valore delle Indicazioni Geografiche come patrimonio culturale ed economico, esortando i Paesi del G7 a intensificarne la protezione e a promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso un sistema di tutela multilaterale.
Recentemente, la nuova Commissione Europea ha delineato la propria struttura, nominando Raffaele Fitto Vicepresidente esecutivo con il compito di supervisionare il settore agricolo. Questa nomina riveste un’importanza strategica, poiché nei prossimi mesi sarà cruciale definire le modalità di applicazione del Regolamento 2024/1143 sulle Indicazioni Geografiche (IG), a livello sia europeo che nazionale. In questo numero, Alberto Improda affronta, nella sezione speciale dedicata al nuovo Regolamento, il tema della protezione delle IG quando vengono utilizzate come ingredienti nei prodotti trasformati. L’analisi si concentra sull’importante ruolo che i Consorzi di tutela saranno chiamati a svolgere, vigilando sull’uso corretto delle denominazioni sulle etichette, garantendo i diritti dei produttori, promuovendo trasparenza per i consumatori e prevenendo eventuali abusi o utilizzi impropri delle denominazioni DOP e IGP.
Questo numero di Consortium dedica un focus alla digitalizzazione nel settore delle IG, un argomento sempre più centrale nel dibattito contemporaneo, sia in ambito accademico che imprenditoriale. La digitalizzazione rappresenta una frontiera promettente per la ricerca scientifica e l’innovazione, poiché offre soluzioni concrete per sfide complesse come la tracciabilità, la tutela della proprietà intellettuale e la promozione delle eccellenze territoriali. Gli aspetti legati alla digitalizzazione delle IG sono molteplici e includono diverse tecnologie innovative. L’uso della Blockchain consente di garantire la trasparenza completa lungo l’intera filiera produttiva, permettendo ai consumatori di verificare l’origine e i passaggi di lavorazione dei prodotti DOP e IGP. Intelligenza artificiale e machine learning possono ottimizzare la produzione grazie all’analisi di dati climatici, agronomici e di mercato, supportando i produttori nelle loro decisioni operative. I sensori IoT integrati lungo la catena di produzione permettono di monitorare in tempo reale parametri ambientali (temperatura, umidità, qualità del suolo) e le condizioni di conservazione durante la distribuzione, assicurando standard elevati di qualità. Gli NFT (Non-Fungible Token), invece, possono essere utilizzati per certificare l’autenticità e l’unicità dei prodotti IG, creando un legame digitale tra il prodotto fisico e la sua rappresentazione nel mondo digitale. Le Piattaforme digitali permettono di collegare direttamente i produttori con i consumatori, facilitando esperienze immersive di turismo DOP, mentre l’analisi dei Big Data consente di studiare il comportamento dei consumatori e le dinamiche del mercato, aiutando i Consorzi di tutela a ottimizzare le loro strategie di promozione in base alle tendenze emergenti. Infine, Smart Labels e QR code offrono ai consumatori informazioni dettagliate sui prodotti, comprese le caratteristiche nutrizionali, culturali e il processo produttivo, migliorando così l’interazione e la trasparenza verso il pubblico.
È fondamentale che la ricerca offra soluzioni digitali facilmente implementabili dalle imprese della filiera. La complessità tecnologica e i costi di adozione rappresentano ancora un ostacolo significativo per la digitalizzazione delle Indicazioni Geografiche, un settore che comprende una vasta gamma di prodotti difficili da personalizzare. Pertanto, le innovazioni devono essere accessibili e flessibili, in modo da adattarsi alle diverse esigenze produttive e consentire una transizione digitale efficace per tutti gli attori coinvolti, specialmente per le piccole e medie imprese.
Per avere una visione più chiara del contesto attuale e approfondire tematiche specifiche, un appuntamento cruciale sarà la seconda Conferenza sulle Prospettive Globali delle Indicazioni Geografiche, in programma a Roma dal 18 al 21 febbraio 2025. Organizzata dalla FAO e dal Ministero italiano dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, questa conferenza rappresenterà un punto di riferimento per il dibattito sul futuro delle IG nell’era della digitalizzazione, offrendo uno spazio di confronto sulle sfide e opportunità legate a questo ambito.
Editoriale a cura di Mauro Rosati, direttore editoriale Consortium
Fonte: Consortium 2024_03