Selezione di alcuni studi inerenti il settore delle IG pubblicati o in corso di pubblicazione su riviste scientifiche
Ricerche segnalate: due studi indagano l’impatto delle Indicazioni Geografiche sulle dinamiche delle esportazioni locali e i vantaggi per i produttori e gli esportatori dell’Unione Europea. Seguono due analisi sul turismo DOP: una ricerca propone un sistema per mappare le aree turistiche più a rischio a causa del cambiamento climatico; uno studio analizza, attraverso il caso della Turchia, l’IG come strumento di promozione del turismo enogastronomico e della notorietà dei prodotti locali stessi. La ricerca dell’Università degli Studi di Milano osserva il contributo combinato delle Indicazioni Geografiche e dell’innovazione all’economia delle regioni europee e come influenzano la competitività dell’agricoltura e dell’industria alimentare. Tre studi analizzano i casi di specifiche filiere: uno analizza l’influenza del luogo di allevamento sulla Cozza di Scardovari DOP; una ricerca esamina l’utilizzo di pratiche agronomiche basate su microrganismi (PGPM) per garantire in modo sostenibile l’assorbimento di fosforo da parte della Patata del Fucino IGP; infine il Politecnico di Milano studia le prestazioni ambientali della Pera Mantovana IGP, confrontando gli impatti con quelli della produzione convenzionale, e di identifica le strategie di miglioramento più importanti.
Effetto del luogo di allevamento e dell’epoca di raccolta sul profilo nutrizionale, elementare e volatile dei mitili: un’analisi completa della DOP “Cozza di Scardovari”
F. Bordignon, E. Aprea, E. Betta, G. Xiccato, A. Trocino
ABSTRACT: Questo studio ha caratterizzato in modo esaustivo una cozza a denominazione di origine protetta ‘Cozza di Scardovari’ ( Mytilus galloprovincialis ) esaminando come viene influenzata dal sito di allevamento (area esterna vs. area interna della laguna) e dal momento della raccolta (21 aprile vs. 18 maggio vs. 16 giugno). Il tempo di raccolta ha influenzato le caratteristiche commerciabili e il profilo degli acidi grassi delle cozze, mentre il sito di allevamento ha influenzato poco le caratteristiche commerciabili e la resa dei mitili. I mitili della zona interna della laguna hanno mostrato un profilo nutrizionale superiore, compreso un maggiore contenuto di proteine (7,8% vs. 7,4%; P < 0,05), lipidi (1,2% vs 1,0%; P < 0,001) e aminoacidi essenziali come come triptofano (+24%; P < 0,05) e valina (+8%; P < 0,05), con un rapporto n-3/n-6 più favorevole (7,7 vs. 7,0; P < 0,001) rispetto a quelli del primo studio -zona mare. I composti organici volatili, principalmente acido ottanoico, dimetilsolfuro e 1-penten-3-olo, differivano tra i siti agricoli all’interno della stessa laguna.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Padova, Università di Trento, Fondazione Edmund Mach
Anno: 2024
Pubblicato su Food Chemistry, Volume 456, 2024,
Link: https://doi.org/10.1016/j.foodchem.2024.140078
Parole chiave: VOCs; SPME/GC–MS; Geographical indication; Heavy metals; Flavour; Fatty acids
I territori con Indicazioni Geografiche commerciano meglio?
M. Giuà , L. Salvatici, C. Vaquero-Piñeiro, R. Solazzo
ABSTRACT: Le indicazioni geografiche (IG) hanno un impatto sulle dinamiche delle esportazioni locali? Questo documento utilizza un set di dati georeferenziato a panel e un approccio quasi sperimentale basato sui metodi Propensity Score Matching e Difference in Differences. Nello specifico, lo studio si concentra sull’impatto del sistema europeo delle IG sulle dinamiche delle esportazioni del settore vinicolo dei comuni italiani. I risultati suggeriscono che le IG hanno un impatto positivo sulle performance delle esportazioni di vino. Inoltre, l’impatto positivo delle IG si riversa sull’intero settore agroalimentare: prendendo come parametro di riferimento comuni simili non IG, i comuni IG hanno registrato un aumento maggiore del valore, del volume e del valore unitario delle esportazioni sia nel settore vinicolo che in quello agroalimentare complessivo. L’impatto positivo coinvolge sia i flussi commerciali extra-UE che intra-UE ed è confermato per le aree rurali così come per i comuni appartenenti a regioni con istituzioni deboli.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università Roma Tre; CREA-Centro di ricerca per le politiche agricole e la bioeconomia
Anno: 2024
Pubblicato su Italian Economic Journal (2024)
Link: https://doi.org/10.1007/s40797-024-00269-3
Parole chiave: Wine; Geographical indication; Export
L’importanza dell’indicazione geografica nel turismo gastronomico: Turchia
S. Yıkmış, A. Ünal
ABSTRACT: L’indicazione geografica può essere brevemente descritta come la protezione di un prodotto o valore locale con determinate normative. Le indicazioni geografiche sono divise in due categorie chiamate “nome di origine” e “indicazione geografica”. Il nome di origine esprime una regione, un’area o un paese che indica un prodotto o un alimento locale che viene prodotto in una geografia accuratamente determinata in termini di produzione, funzionamento e preparazione, inclusi i fattori naturali e umani causati da una regione, posizione o in alcuni casi eccezionali da un paese di cui la qualità e le caratteristiche sono totalmente o principalmente i confini geografici sono determinati. L’indicazione geografica è il segno che determina il prodotto fabbricato entro i confini di una regione, area o posizione determinati con produzione, funzionamento o almeno una delle altre operazioni oltre a essere un prodotto integrato in una regione, area o posizione con la sua certa qualità, fama o altre caratteristiche causate da una regione, area o posizione di cui sono determinati i confini. Per introdurre i prodotti locali in Turchia sia a livello nazionale che internazionale (prodotti locali, sapori locali, condizioni di produzione locali, preservazione dei metodi di produzione locali ecc.), l’importanza del prodotto brevettato (il prodotto appartenente a una determinata area certificato da istituzioni ufficiali) è elevata. Pertanto, si pensa che utilizzare i prodotti con indicazione geografica per introdurre e anche preparare i prodotti derivati da prodotti locali in Turchia potrebbe essere utile. In questo studio, si menziona l’importanza dell’indicazione geografica affinché i prodotti locali diventino ampiamente noti.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Istanbul Gelişim University, Turchia
Anno: 2016
Pubblicato su International Journal of Agricultural and Life Sciences- 2016, Volume 2 (4) pp.73-79
Link: http://dx.doi.org/10.22573/spg.ijals.016.s12200069
Parole chiave: Tourism; Enogastronomic tourism; Geographical Indications
Collegare i prodotti agroalimentari alla loro origine
A. Hajdukiewicz
ABSTRACT: Questo capitolo esamina i vantaggi dell’istituzione e del perseguimento delle indicazioni geografiche (IG) dei prodotti agroalimentari per i produttori e gli esportatori dell’Unione Europea (UE). Esplora le opportunità di catturare il valore dell’origine attraverso le IG e discute i loro vantaggi insieme alle limitazioni e alle condizioni esistenti richieste per un processo di sviluppo delle IG di successo. L’attenzione principale è rivolta alle IG delle regioni in cui non sono state ampiamente utilizzate finora. Poiché i consumatori hanno grandi aspettative riguardo alla qualità del cibo e mostrano interesse per l’origine del cibo, un numero crescente di produttori europei che hanno acquisito una reputazione di qualità legata a un’area geografica cerca di differenziare il proprio prodotto e comunicare il paese di origine (COO) richiedendone la registrazione come Denominazione di Origine Protetta (DOP), Indicazione Geografica Protetta (IGP) o IG all’interno dei regimi di qualità dell’UE. I risultati dell’analisi economica mostrano una crescita costante del settore delle IG nell’UE, ma allo stesso tempo rivelano grandi differenze tra regioni e paesi a questo riguardo. Il capitolo affronta anche l’importanza della tutela giuridica delle indicazioni geografiche e presenta le esperienze di alcuni produttori di indicazioni geografiche selezionati in Polonia, fornendo alcune raccomandazioni per i decisori politici.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Cracovia, Polonia
Anno: 2023
Pubblicato su Country-of-Origin Effect in International Business. Routledge, 2023. 135-154
ISBN: 9781003413639
Parole chiave: Geographical Indications; European Union; Value; agri-food products
Migliorare l’efficienza del rilascio dei nutrienti nel suolo da parte dei PGPB: il caso studio del Solanum tuberosum “Fucino”
R. Djebaili, B. Farda, D. M. Spera, M. Del Gallo, M. Kitouni, V. Di Giammatteo, M. Nucci, M. Pellegrini
ABSTRACT: “Il fosforo (P) può essere un nutriente limitante che influisce sulla crescita delle piante. Nel suolo, il P è presente in una gamma di forme inorganiche (Pi) e organiche (Po), che ne determinano la biodisponibilità. La maggior parte delle forme di P nei terreni agricoli sono Pi, che le piante non possono assorbire o utilizzare. Questa situazione richiede continue campagne di fertilizzazione con fosforo per garantire una produzione agricola ottimale. Tuttavia, l’applicazione di questi prodotti rappresenta un costo enorme per gli agricoltori e contribuisce all’inquinamento ambientale. Per contrastare questo fenomeno, negli ultimi decenni sono state sviluppate pratiche agronomiche basate su microrganismi (PGPM) per garantire in modo sostenibile la qualità della produzione. I PGPM con capacità di solubilizzazione del fosfato sono noti come microrganismi solubilizzanti il fosfato (PSM) e possono convertire forme inorganiche e inaccessibili di assorbimento del fosfato (PO4 3-) in forme disponibili (ad esempio HPO4 2-).
Risultati: In presenza del trattamento PSM i tuberi hanno mostrato un netto miglioramento del contenuto di fosforo. L’analisi statistica ha mostrato incrementi significativi (+74%; p < 0,05) e una netta separazione della condizione trattata da quella di controllo.
Conclusioni: In presenza di PSM si è verificata una mobilitazione del fosfato. Arricchiti in assenza di concimazione chimica a base di fosfati, i tuberi si sono arricchiti del fosforo già presente nei terreni e mobilitato dall’attività del ceppo batterico utilizzato. Questi risultati suggeriscono l’idoneità dello stesso metodo in altre colture orticole, riducendo il fabbisogno di fertilizzanti e ottenendo una produzione sostenibile.”
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università dell’Aquila
Anno: 2024
Pubblicato su Convegno Microbe-Assisted Crop Production-Opportunities, Challenges & Needs, Vienna, 15-18 luglio 2024
Link: https://agfstorage.blob.core.windows.net/misc/FP_it/2024/07/11/poster_micrope_2024_patent.pdf
Parole chiave: soil nutrient; Phosphorus; fertilization; microorganism-based agronomic practices
Il terroir affronta la tecnologia: indicazioni geografiche, innovazione agroalimentare e competitività regionale in Europa
S. Stranieri, L. Orsi, F. Zilia, I. De Noni, A. Olper
ABSTRACT: Nel settore agroalimentare, le aziende e i sistemi locali possono utilizzare sia le Indicazioni Geografiche che i progressi tecnologici come asset strategici chiave per la crescita in molte regioni europee, ma il contributo combinato delle Indicazioni Geografiche e delle attività di innovazione all’economia delle regioni europee è ancora poco studiato. Questo studio mira a comprendere come le Indicazioni Geografiche e l’innovazione agroalimentare influenzano la competitività dell’agricoltura e dell’industria alimentare nelle regioni europee e come queste strategie interagiscono. Per raggiungere questo obiettivo, è stato organizzato un set di dati longitudinale e originale, inclusi i dati relativi alle Indicazioni Geografiche e ai brevetti agroalimentari di 265 regioni europee NUTS-2 tra il 1996 e il 2014. I dati per le Indicazioni Geografiche e i brevetti agroalimentari sono raccolti rispettivamente dai database eAmbrosia e OECD RegPat. I risultati mostrano che le Indicazioni Geografiche hanno un impatto positivo e significativo sulla competitività regionale, mentre l’effetto delle innovazioni agroalimentari è controverso. Le implicazioni di questi risultati in termini di progettazione delle politiche sono ulteriormente discusse.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università di Milano, Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia e LICOS – Centro per l’istituzione e la performance economica (Leuven, Belgio)
Anno: 2024
Pubblicato su Journal of Rural Studies, Volume 110, 2024
Link: https://doi.org/10.1016/j.jrurstud.2024.103368
Parole chiave: Regional competitiveness; Geographical indications; Traditional processes; Agri-food innovations
I prodotti a Indicazione Geografica sono ecologicamente sostenibili? Il caso delle pere nel Nord Italia
S. Falasco, P. Caputo, P. Garrone, N. Randellini
ABSTRACT: La sostenibilità dei prodotti a Indicazione Geografica (IG) è stata studiata da punti di vista sociali ed economici, ma la loro sostenibilità ambientale non è ancora ben compresa. Questo divario è particolarmente problematico per i prodotti alimentari perché i loro processi di produzione hanno impatti significativi sull’ambiente e allo stesso tempo sono fortemente influenzati dai cambiamenti climatici. Questa ricerca ha lo scopo di studiare le prestazioni ambientali di una pera italiana a IG, confrontandone gli impatti con quelli della corrispondente produzione convenzionale, e di identificare le strategie di miglioramento più importanti. Il caso della “Pera Mantovana” è valutato attraverso una valutazione del ciclo di vita. I dati primari sono raccolti attraverso ampie interviste di persona su un campione locale di quattro aziende agricole in campo e due organizzazioni post-raccolta. Non si riscontrano differenze negli impatti ambientali tra produzioni IG e convenzionali. Inoltre, vengono identificati i principali hotspot e valutate le strategie di miglioramento. Si raccomanda di utilizzare le specifiche IG esistenti come veicolo di standard ambientali, beneficiando anche della nuova normativa europea sulle IG.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Politecnico di Milano
Anno: 2024
Pubblicato su Journal of Cleaner Production, Volume 467, 15 August 2024, 142963
Link: https://doi.org/10.1016/j.jclepro.2024.142963
Parole chiave: Geographical Indications; Environment; LCA; Life cycle assessment; Pear; Sustainability
Mappatura dell’esposizione del turismo agli eventi meteorologici estremi: la necessità di un set di dati a griglia spazialmente esplicito per la riduzione del rischio di catastrofi
N. Camatti, A.H. Essenfelder, S. Giove
ABSTRACT: Il turismo è un settore economico molto importante in tutto il mondo, ma spesso non è rappresentato in modo ottimale in termini di informazioni spaziali dettagliate. Una rappresentazione spaziale accurata del turismo può fornire preziose informazioni sulla distribuzione spaziale delle vulnerabilità e dell’esposizione al turismo, consentendo ai decisori politici di prendere decisioni informate e sviluppare strategie efficaci per la riduzione del rischio di catastrofi e politiche di adattamento ai cambiamenti climatici. Qui, sottolineiamo la necessità e proponiamo un primo prototipo di un database a griglia spazialmente esplicito ad accesso aperto basato sui dati dei social media per oltre 150 diverse classi correlate al turismo che descriva la densità del turismo (domanda e offerta) e la soddisfazione percepita in Europa. Mostriamo i potenziali vantaggi di tale database mappando l’esposizione di specifici settori turistici a una serie di eventi meteorologici estremi, tra cui inondazioni, tempeste di vento e stress da calore. Sulla base di questi risultati, sosteniamo che un database omogeneo spazialmente esplicito del turismo è essenziale per supportare investimenti efficienti nella preparazione e nella resilienza ai disastri.
INFORMAZIONI:
Ente di ricerca: Università Ca’Foscari, Venezia
Anno: 2024
Pubblicato su Environmental Research Letters 19
Link: https://doi.org/10.1088/1748-9326/ad3e91
Parole chiave: Tourism; climate change; resilience
A cura della redazione
Fonte: Consortium 2024_03