Pasta di Gragnano IGP: dal 2004 pastifici cresciuti da dieci a 23 con giro d’affari arrivato a 400 milioni. Per il 2024 è previsto un incremento pari al 5% nella produzione.
Il polo della Pasta di Gragnano IGP celebra i 20 anni dalla nascita del Consorzio di tutela registrando una significativa crescita. Le imprese che producono pasta IGP, che nel 2004 erano una decina, oggi sono 23, di cui 15 associate al Consorzio di tutela e promozione e 8 no.
Tre le imprese pastarie di maggiori dimensioni – Garofalo, Di Martino, Liguori – che hanno avuto ruoli da leader e molte altre di piccole dimensioni. Nel ventennio 2004-2024 la produzione è quasi raddoppiata, arrivando agli attuali 100 milioni di tonnellate l’anno, con un giro d’affari di circa 400 milioni e con circa 400 occupati. Numeri ancora piccoli, non per questo poco rilevanti.
La Pasta di Gragnano IGP è il 10° prodotto assoluto per valore tra le DOP IGP food italiane e il secondo tra quelli del Mezzogiorno, secondo il Rapporto Ismea-Qualivita 2023.
Buono anche il trend: il 2023 ha consolidato e confermato i dati del 2022 con oltre il 50% della produzione destinato all’export. Nel 2024 si stima che ci sarà un nuovo incremento della produzione nell`ordine del 5% circa.
“Registriamo una tendenza positiva – dice il presidente del consorzio e ad del pastificio Garofalo, Massimo Menna -. Nonostante la fase economica non florida, i consumatori sono più attenti alla qualità. E quindi a una pasta come quella di Gragnano”.
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Fonte: Il Sole 24 Ore