Dopo circa 4 anni di dibattiti e negoziati, arrivano le nuove regole per i prodotti DOP e IGP: a dettarle è il Parlamento europeo che, nella seduta plenaria del 28 febbraio, con una maggioranza schiacciante (520 voti favorevoli), ha congedato il nuovo regolamento sul settore.
La norma è un testo unico e dunque equipara e uniforma tutte le categorie: liquori e spiriti, vini e agroalimentari.
Come per ogni regolamento l’entrata in vigore è, praticamente, immediata e già in aprile ne vedremo le novità. Per la precisione la legge è valevole e può essere applicata nella data stabilita dal regolamento stesso, o comunque 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale Ue.
Cosa cambia? Lo spiega, in un dossier, Fondazione Qualivita.
Più poteri ai Consorzi e tutela extra-Ue
Si parte con il rafforzamento del ruolo dei Consorzi, che restano in mano solo ai produttori e agli operatori lungo la filiera produttiva, con maggiori e migliori responsabilità, tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti e la promozione del cosiddetto “turismo a Indicazione Geografica” (turismo DOP).
La protezione on-line e del sistema dei domini è ora ex officio, ed è dunque un diritto/dovere, grazie a processo di geo-blocking che impone agli Stati membri di impedire l’accesso a tutti i contenuti evocativi di un’indicazione geografica, anche grazie a dispositivi di allerta sviluppati dall’Euipo, l’ufficio dell’Unione europea per la tutela della proprietà intellettuale.
La protezione delle indicazioni di origine rende obbligatoria, per i trasformatori, l’indicazione in etichetta della percentuale di prodotto Ig all’interno del bene stesso e vieta l’utilizzo di altri prodotti comparabili alla Ig. E, quando esistono Consorzi riconosciuti, le industrie sono tenute a informarli per iscritto dell’impiego della Ig, e devono attendere un avviso di ricevimento che può includere indicazioni sul corretto utilizzo dell’indicazione geografica in questione.
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Fonte: Distribuzione Moderna