No ai dazi su vini, formaggi e salumi, si alla collaborazione sulle tecnologie per l`agroalimentare e alla creazione di standard comuni di qualità e sicurezza dei cibi.
L’obiettivo è aumentare l’interscambio commerciale tra Cina e Italia e, in particolare, le nostre esportazioni. Questi il principale dei temi al centro del tavolo food & agritech che si è svolto ieri a Pechino, nell’ambito del VII Business forum Italia-Cina in occasione della visita della premier Giorgia Meloni.
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Al tavolo l’Italia si è dichiarata contraria a ogni tipo di dazio incrociato tra Europa in Cina. In ballo, per il settore alimentare, c`è il rischio di veder tramutati in realtà i controdazi cinesi su vini, formaggi e salumi europei in risposta a quelli Ue sulle auto elettriche.
Lavorare insieme a standard comuni di qualità e di sicurezza alimentare è anche l`obiettivo della collaborazione che Filiera Italia ha avviato conia China Chamber of commerce for import and export of foodstuffs, e che dovrà dare seguito al confronto di ieri.
Nel corso dell`incontro a Pechino sono stati messi sul tavolo anche alcuni dossier caldi per il made in Italy agroalimentare che vuole esportare in Cina.
Uno è quello dei requisiti fitosanitari per l`ingresso degli agrumi e delle mele sul mercato cinese, l`altro è quello della possibile riapertura della Cina alle importazioni di salumi dopo il blocco dovuto all`esplosione in Italia della peste suina, oltre un anno e mezzo fa.
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Fonte: Il Sole 24 Ore