Vigneti, il clima fa balzare del 20% i costi produttivi e la vendemmia è anticipata di 15 giorni in Sicilia.
Quella del 2024 in Italia sarà una vendemmia precoce. Il caldo e la mancanza di pioggia al Sud hanno infatti anticipato il taglio del primo grappolo di una quindicina di giorni rispetto alla tabella di marcia. E se sulla quantità ancora nessuno si sbilancia, sui costi di produzione il segnale è già negativo: il clima pazzo fa impennare le spese dei viticoltori del 20%. I numeri arrivano dalla Coldiretti, che ieri ha inaugurato la raccolta delle uve chardonnay nel Palermitano e ha anche riunito la sua consulta vitivinicola.
La vendemmia 2024 è probabilmente quella con le maggiori incognite degli ultimi anni, e non solo per il forte anticipo dell’avvio. A pesare quest’anno è soprattutto il meteo in un’Italia mai così divisa in due. In un Meridione assediato dalla siccità le viti sembrano aver resistito più delle altre colture. Il caldo ha fortunatamente bloccato sul nascere il rischio peronospora, che lo scorso anno è costata all’Italia ben 11 milioni di ettolitri in meno. La qualità delle uve al momento è buona, e se le piogge arrivassero entro la fine del mese assicurerebbero un risultato produttivo di tutto rispetto.
Al Nord, invece, le incognite sono legate al maltempo, con nubifragi e grandinate che si sono abbattuti sui vigneti, con i viticoltori che dovranno stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina.
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Fonte: Il Sole 24 Ore